giovedì 25 ottobre 2007

No ATO

Castellammare di Stabia - Il settore rifiuto è commissariato da 13 anni, e nessun governo, indipendentemente dal colore, è riuscito a sbloccare la situazione. La camorra ha sempre fatto la parte del leone, con lo smaltimento illegale e con la compiacenza di tutte le autorità. Di fronte allo scoppio dell’emergenza del 1994, il governo pensò bene di creare dei commissari speciali preposti alla gestione del problema. Dapprima sono stati i prefetti a svolgere quest’incarico e poi i presidenti delle regioni. Oggi invece al fine di giungere alla risoluzione dell'emergenza rifiuti la Regione, ha emanato la legge regionale 4/2007 che prevede, tra l'altro, il passaggio della gestione dei servizi, compresa la determinazione delle tariffe, ad Ambiti Territoriali Ottimali, coincidenti con le singole Province. Apriti cielo. Un fronte compatto di No. I Sindaci, dei Comuni del napoletano non vogliono sentir parlate di ATO provinciale per la gestione dei rifiuti. Ieri si è tenuto un incontro alle Terme di Stabia, a cui hanno preso parte i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte. L’incontro è finito con la redazione di un documento da inviare alla Regione. Trai più attivi i comuni della penisola sorrentina che in più di un’occasione hanno ripetuto la disomogeneità tra le diverse realtà esistenti all’ombra del Vesuvio con quelle dei Comuni di Vico Equense, Sorrento ed altri a vocazione turistica. Contrario all’ATO anche il Sindaco di Castellammare Salvatore Vozza (foto).

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