mercoledì 27 febbraio 2008

Dal cantiere affiora la necropoli dell’antichità

Vico Equense - Dal sottosuolo di un cantiere in via Nicotera affiorano importanti testimonianze della plurimillenaria storia cittadina grazie agli scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli, sotto la direzione dell'archeologo direttore Tommasina Budetta coadiuvata da Maria Rispoli, che hanno messo in luce un settore della necropoli equana. Dall'area, ricoperta da circa un metro di lapilli dell'eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei ed Ercolano, è riemerso un sepolcreto che copre un arco cronologico compreso tra il IV a.C. ed il I sec. d.C. dove le sepolture erano organizzate per lotti delimitati da muri in opus reticulatum. Un'epoca di cinquecento anni che finora era rimasta scoperta nella datazione dell'ampia necropoli di via Nicotera, dove a partire dal 1966 ed in più riprese sono state rinvenute oltre duecento tombe i cui reperti si possono ammirare nell'Antiquarium Equano e nel museo Georges Vallet di Piano di Sorrento. Ora sono state rinvenute una quindicina di tombe con corredo in pasta vitrea e a ceramiche nere e novità per la città equana con sepolture in tufo contrassegnate da una columella (monumento funebre con parte superiore in forma umana) o da una lapide con epigrafe o da un solo cippo. Queste tombe ed anche un sepolcro funerario con copertura a volta, rivestito da intonaci bianchi decorati, sono rivolte tutte verso l'attuale via Nicotera. Limitrofa ad essa nella campagna di scavo è emerso, grazie all'attento lavoro delle archeologhe, uno spaccato della via Minervia, parallelo alla moderna via. La strada antica, costituita da bianchi ciottoli calcarei e fornita di due lunghe carreggiate, costeggiava la necropoli romana che ha restituito tombe ad inumazione a cappuccina, realizzate con grosse tegole, ed altre ad incenerazione con i testi del defunto conservati in olle di ceramica. Dallo scavo risulta il riutilizzo di reperti molto più antichi, come uno splendido capitello in tufo in stile gotico del IV secolo a.C. molto simile ad uno dei due esemplari rinvenuti in via Nicotera negli anni '60 ed ora collocati nel museo di Piano. La scoperta di un tratto di via Minervia conferma la tesi degli archeologi dell'arrivo nel centro urbano di Vico attraverso il borgo di S.Maria del Toro dell'importante arteria che da Nuceria, Stabia e la penisola sorrentina, giungeva all'Athenaion (Tempio di Minerva) di Punta Campanella. (Umberto Celentano da il Mattino)

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