martedì 25 marzo 2008

«Sinistra arcobaleno, no ai paracadutati»

La politica porta a porta, con il vecchio volantino fra le mani ed una faccia che i tuoi elettori conoscono già e che «non perderanno di vista durante la prossima legislatura». Peppe De Cristofaro, Sinistra Arcobaleno, in testa alla lista di Campania 1 con Arturo Scotto e Tommaso Pellegrino, l’elettore lo va a cercare. «Perchè in questo clima in cui si vuol convincere la gente che esistano voti buttati via e voti utili - dice - è bene mostrare alla gente la differenza fra un candidato nato in casa ed uno paracadutato dalle segreterie romane. Così potrà giudicare quale gli sembri più utile». E qual è la differenza? «Una pratica, innanzitutto. Per noi sarà sempre campagna elettorale. Nel senso che, come ci proponiamo oggi, continueremo ad esserci domani, una volta alla Camera. Siamo nati qui, anche politicamente. Candidati giovani ma anche di esperienza, non improvvisatori. Non giudico gli altri, ma come non notare alcune estraneità a Napoli ed alla Campania? Candidati di passaggio». Questo per il contatto con il territorio. Ma perchè la vostra idea di società dovrebbe essere più utile, una volta alla Camera, di quella dei due grandi partiti? «Sarà senz’altro più utile a quella fascia di elettori dimenticati negli ultimi anni e che non sarebbero garantiti. Noi abbiamo in mente un modello di società che tuteli le fasce deboli, laica ed aperta alle differenze culturali». In teoria, scusi, lo dicono anche i grandi. «Noi siamo differenti. E la differenza è utile, utilissima. Vale la pena tutelarla con un voto. Soprattutto se la cifra dei programmi-contenitore dei grandi partiti è una fortissima e trasversale somiglianza». Un elemento di differenza? «Basti la scelta dei candidati. Se si mettono insieme imprenditori e operai, il sopravvissuto della Thyssen ed il capo dell’organizzazione che a quel metalmeccanico ha negato il contratto per un tempo lunghissimo, qualche dubbio sorge. La nostra scelta, invece, è netta, per il lavoratore. E, riteniamo, più credibile». Napoli ed il Mezzogiorno. «Su Napoli stiamo preparando dieci proposte di disegno di legge che presenteremo nei prossimi giorni. In quanto al Mezzogiorno è evidente la scandalosa assenza da programmi e campagne cosiddette ”utili” della questione meridionale: 800mila emigrati, quasi quanto la popolazione di Napoli, crisi, povertà e nessuna idea sulle misure strutturali necessarie. Non c’è traccia nei programmi Pd e Pdl di una politica industriale a lungo respiro che potrebbe risollevare il Sud. E allora chiedo: utile a cosa?» (c.gr. il Mattino)

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