lunedì 26 maggio 2008

Napoli e Gomorra

«Fin quando è la Mussolini a cavalcare la protesta siamo al folklore. Alessandra non conta nulla nel Pdl. Ma D'Alema no, non può soffiare sul fuoco della protesta. Qui c'è in gioco la tenuta dello Stato». Nello staff berlusconiano di Palazzo Chigi, la sortita di ieri di Massimo D'Alema con «l'appello alla calma» sulla guerriglia di Chiaiano contro la discarica per i rifiuti napoletani ha spiazzato tutti. Anche perché il premier era convinto che la linea della fermezza sulla munnezza, ribadita ieri dal ministro dell'Interno Roberto Maroni («non trattare con chi usa le molotov»), aveva fatto definitivamente breccia nell'opposizione parlamentare, sulla base della prudenza veltroniana dei giorni scorsi e dell'esplicito sostegno dell'Udc di Casini. E invece, l'ex ministro degli Esteri ha sparigliato inviando da Marina di Camerota, la località balneare salernitana dove si è tenuto il seminario "filosofico" della fondazione Italianieuropei, un avvertimento al governo: «Temo ci si affidi in modo esclusivo all'uso della forza, questo potrebbe lasciare una ferita. Tra i manifestanti non ci sono solo facinorosi di professione, ma anche cittadini normali e bisogna preoccuparsi della loro tutela». E così la forte irritazione della maggioranza di governo è venuta fuori pubblicamente con la replica dell'azzurro Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato: «D'Alema può risparmiarci i suoi sermoni e i suoi timori e lasciar lavorare il governo: non si può in alcun modo affermare che l'unica strategia per affrontare la crisi sia la prova di forza, dunque la sua preoccupazione in tal senso non ha ragione d'essere». E ancora: «Se proprio vuole rendersi utile,D'Alema cominci col dire ai sindaci della sua parte che sarebbe bene stessero al fianco delle istituzioni e non di chi fomenta il risentimento dei cittadini per anni di promesse non mantenute».Ma il fastidio e la sorpresa per l'uscita dalemiana albergano anche nel centrosinistra campano del governatore Antonio Bassolino, primo sostenitore della linea berlusconiana. Una vera notizia. Anche perché lo stesso D'Alema alle ultime politiche ci ha messo la faccia sulla spazzatura napoletana, candidandosi come capolista alla Camera nella regione dei rifiuti. Senza contare che il suo ex spin doctor Claudio Velardi oggi è assessore al Turismo nella giunta Bassolino. Che cosa è successo, allora, visto che in ambienti del Pd napoletano le dichiarazioni dell'ex ministro degli Esteri vengono considerate «sciagurate» perché «ripropongono una linea del patteggiamento che sinora in tutti questi anni non ha mai prodotto frutti»? La risposta è lontano da Napoli. In questo senso, secondo il ragionamento che ieri circolava nel Pd locale: «D'Alema insegue un suo posizionamento nazionale da oppositore di Berlusconi e in contrasto con Veltroni. Vuole fare il leader che guarda alla sinistra radicale e quindi si comporta di conseguenza. Ma a Napoli le sue parole danno solo fastidio. La situazione è esplosiva e non si può arretrare». A bilanciare per il Pd l'appello dalemiano ci ha pensato poi Marco Follini: «La realizzazione della discarica di Chiaiano è un impegno tanto del governo quanto dell'opposizione. Paritariamente». Per quanto riguarda il fronte della cronaca, ieri non ci sono stati incidenti. Una domenica di relativa tranquillità per attendere l'esito della riunione tra Guido Bertolaso, neosottosegretario ai Rifiuti, e gli amministratori dei comuni dove sono previste le dieci discariche del decreto sull'emergenza spazzatura. Bertolaso ha chiesto altri dieci giorni di tempo per esaminare, in particolare, il caso di Serre, in provincia di Salerno, mentre su Chiaiano è stata stipulata una tregua di 24 ore: i politici locali si sono impegnati a calmare gli animi e a togliere i blocchi per consentire l'arrivo di tecnici per la "caratterizzazione" dei terreni. In cambio la polizia non prenderà possesso del sito. Intanto, sempre ieri, su Chiaiano ha marciato anche la comunità buddhi-sta di Napoli, fermandosi a poche centinaia di metri dal presidio antidiscarica. Ma i rifiuti non c'entrano nulla: la processione è stata organizzata per la ricorrenza del Vesac. Ossia per ricordare la nascita, l'illuminazione e la morte di Buddha. (Fabrizio D'Esposito da il Riformista)

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' ovvio che l'intelligente e riflessivo Massimo D'Alema inviti alla calma tanto lui la monnezza mica la tiene sotto casa, mica i suoi figli per andare a scuola devono attraversare il malsano fetore di marcio.
Lui, sempre il riflessivo ed intelligente politico tempo 40 giorni alzerà la vela del suo yhact(?) e veleggerà verso mari incontaminati mentre gli abitanti di chiaiano oltre ad avere la loro monnezza che si abbronza al sole sotto casa si vedranno recapitare anche quella proveniente da altri paesi e destinata alla loro nuova discarica regalo.

D'Alema,ascoltaun pò: MABBAFFANCULO TU ED I TUOI INVITI ALLA CALMA, VA' VA'...