mercoledì 25 giugno 2008

La Campania dovrà restituire i soldi ma gli scarti tossici del nord restano lì

Per un emendamento che punisce la Campania, obbligandola a restituire i fondi di quest´ultima emergenza, ecco un ordine del giorno voluto dal deputato Eugenio Mazzarella del Pd, e fatto proprio dal governo, che impone che gli scarti tossici provenienti dalle industrie del nord «vengano tassativamente trattati nelle rispettive regioni». C´è anche uno scambio di severe garanzie federaliste tra le pieghe della votazione sul decreto rifiuti, che ieri è stato approvato alla Camera. Il testo passa ora all´esame in Senato, prima della conversione in legge. L´ordine del giorno sullo stop ai rifiuti tossici fuori regione, assicura il professore Mazzarella, si trasformerà in un più articolato disegno di legge sulla "tracciabilità del traffico di scarti nocivi". «L´obiettivo? Tagliare le gambe ai viaggi di sostanze pericolose. Difatti - spiega Mazzarella - oggi esiste per l´industriale il solo obbligo burocratico di demandare lo smaltimento dei rifiuti tossici ad una ditta specializzata, la quale praticamente non risponde a nessuno dell´efficacia della propria azione; ma, con le nuove norme che intendiamo introdurre, non basterà mostrare una prova burocratica, ma si responsabilizza quell´industriale sulla correttezza dello smaltimento a valle». In pratica, aggiunge il deputato Mazzarella, «i fanghi tossici di Marghera dovranno smaltirli in area regionale, o al massimo in aree circostanti». Intanto da Bruxelles c´è l´appoggio del commissario Stavros Dimas alla missione "campana" dopo un incontro con il sottosegretario Bertolaso. Collaborazione che tuttavia ha spinto la commissione a chiedere che vengano emendati alcuni aspetti definiti «preoccupanti» del decreto sui rifiuti, per le numerose deroghe alle norme europee. Conferma il commissario Dimas: «Alcune misure hanno destato preoccupazioni, ma ci è stato detto che sono state emendate». Una fiducia che non implica il ritiro o la sospensione delle procedure di infrazioni, tuttora in corso. Sempre da Bruxelles Bertolaso lancia il suo monito: «Sta arrivando il gran caldo, potrebbe accadere che io non abbia più il tempo per condividere le decisioni, com´è sempre stato nel mio stile. Ma ora dobbiamo risolvere i problemi». (Conchita Sannino da la Repubblica Napoli)

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