venerdì 25 luglio 2008

Tassisti contro autobus «Via da piazza Tasso»

Sorrento - Interdire il transito e la sosta degli autobus turistici nella zona di piazza Tasso riservata ai taxi e avviare controlli più severi contro l’abusivismo nel servizio di trasporto pubblico non di linea: è quanto chiedono all’amministrazione comunale i tassisti titolari di licenza. Un esposto in merito è stato indirizzato al sindaco Marco Fiorentino, all’assessore alla Mobilità Raffaele Bianchi e al comandante della polizia municipale Antonio Marcia da parte dell’avvocato Pietro Venanzio che rappresenta 38 dei 40 tassisti di Sorrento. «Bisogna interdire – spiega il legale – il transito e la sosta di qualsiasi automezzo diverso dai taxi all’interno dell’area di piazza Tasso riservata a questi ultimi (quella che sorge al centro di viale Caruso, ndr)». In sostanza, i tassisti di Sorrento denunciano che questa situazione, relativa soprattutto al transito e sosta di autobus turistici, rende «problematiche e pericolose le operazioni di carico sui taxi di clienti e bagagli». A conferma di ciò il fatto che «gli autobus in transito lungo tale area, a causa degli spazi angusti, hanno più volte urtato i taxi in sosta». Non basta. Per ben due volte dall’inizio della stagione turistica, stando sempre a quanto riportato nell’esposto dell’avvocato Pietro Venanzio, «bus turistici hanno investito i tassisti all’interno dell’area a loro riservata, procurandogli gravi lesioni personali e rischiando di urtare anche i loro clienti». Il problema nasce dal fatto che all’interno dell’area di piazza Tasso riservata ai taxi, oltre a 13 stalli per la sosta delle vetture per il trasporto pubblico, c’è anche uno spazio per la sosta di un autobus turistico. Ciò comporta che i pullman che effettuano il carico e scarico dei passeggeri in quell’area sono obbligati ad uscire costeggiando la fila dei taxi parcheggiati. Poiché lo spazio è alquanto angusto si rischiano continui incidenti. I tassisti, inoltre, chiedono al Comune di attivarsi per «reprimere il fenomeno dell’abusivismo dilagante nell’attività degli autoservizi pubblici non di linea». A tale scopo l’avvocato Pietro Venanzio, per conto dei suoi assistiti, sollecita la convocazione «di una riunione tra le forze di polizia presenti sul territorio e l’eventuale creazione di un pool interforze da destinare a questa attività». (Massimiliano D’Esposito il Mattino)

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