martedì 26 agosto 2008

Come nasce un gruppo: storia della Jazzy groovy band

Atmosfere tipiche del jazz e del latin jazz, brani indimenticabili della tradizione swing, contaminazioni di generi studiate per coinvolgere il pubblico: è il jazzy. Ed è groovy, è musica groovy, dal verbo inglese to groove: fa godere, arriva al pubblico e crea emozione, sentimento. Sono in cinque, perciò una band. Una band groovy che fa musica jazzy: la Jazzy groovy band. Il leader, colui che ha selezionato i componenti, scommesso sulle alchimie musicali e umane, è Francesco Daversa, il batterista della band. Una carriera, la sua, iniziata da autodidatta, perché nella sua Brindisi non c’erano scuole di musica, apprendendo dai batteristi che aveva l’occasione di vedere esibirsi, i cui segreti assimilava e metteva a servizio della garage-band con cui ha mosso i primi passi. Poi con coraggio e senso della sfida a ventiquattro anni si è trasferito a Milano e ha frequentato la Nuova Audio Muscimedia dove ha incontrato colui che è diventato il suo maestro: Tullio De Piscopo. E’ rimasto in quella scuola dal 1986 fino al 2003. Quattro anni di studio gli sono bastati per farsi notare da De Piscopo che decise di affidargli l’incarico di insegnante e farlo suonare con lui in numerose occasioni pubbliche. «Lui è stato è sarà sempre il mio maestro – dice Francesco Daversa, parlando di Tullio De Piscopo –. Nonostante lo conosca da ventidue anni non mi sento in grado di dargli del tu. E’ inarrivabile. Tutto quello che so fare lo devo a lui». Quando ha deciso di formare la Jazzy groovy band ha chiamato l’amico di vecchia data, il contrabbassista Stefano Riva – musicista eclettico proveniente da varie esperienze musicali jazz e rock -, il pianista Massimo Sgargi – noto non solo per le sue doti di concertista ma anche per l’abilità nel produrre musiche per immagini -, e il sassofonista Simone Valla – artista versatile, con una lunga carriera alle spalle, uno straordinario talento nelle improvvisazioni - con cui aveva già collaborato in numerose occasioni. Infine la scelta di dare una voce alla band. Quella, incantevole, di Stefania Tschantret, di cui a Daversa era capitato di leggere un’entusiastica recensione sulle pagine de “La Repubblica”. Ha voluto seguirne un concerto, le ha chiesto di fare una prova con la band, ed è scattato un feeling, istantaneo, che ha dato corpo a nuove possibilità, fatto pensare a nuovi arrangiamenti, riletture di vecchi brani in chiave moderna. Il loro percorso artistico è iniziato a Sorrento: Tullio De Piscopo, direttore artistico di Sorrento Jazz, ha voluto affidargli il jazz tour, prologo del festival, che prevede concerti itineranti in locali e luoghi storici della Penisola sorrentina e dell’area stabiese con l’obiettivo di diffondere la musica jazz. Ma Sorrento Jazz sarà per loro solo il battesimo musicale, e non un’esperienza d’insieme destinata a conclusione: è già in programma un loro concerto a Milano, il 13 settembre, e stanno lavorando al calendario degli appuntamenti dei prossimi mesi.

Domani sera è in programma un nuovo concerto della Jazzy groovy band. Il concerto si terrà a Sant'Agnello in Piazzetta Angri, nel pieno centro storico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cari amici di Viconline li ho sentiti dal vivo a Vico e dopo 6 minuti sono andato via:
Piano distorto, basso fuoritempo, batteria monotona come un metronomo.A Napoli ci sono tentissime band migliori di questa emiliana romagnola . A meno che non siate sponsor della Jazzy groovy band (avete pubblicato già 4post in pochi giorni)