martedì 21 ottobre 2008

Chiude il museo Correale

Sorrento - Chiude il Museo Correale di Terranova di Sorrento. Il 31 ottobre sarà l' ultimo giorno di attività. Il commento del soprintendente al Polo Museale Speciale Nicola Spinosa: «è come se chiudesse un' ala del Museo di San Martino». Problemi di disavanzo economico affliggono la casa-museo, una tipologia di collezione difficile da trovare dalle nostre parti, proprio per questo tanto importante. Circa 30 mila euro in rosso nei suoi conti, il complesso che lo costituisce fa parte di una fondazione privata. Il Correale chiude nonostante l' incremento recente di 50 mila euro dovuto alla rinegoziazione dei contratti d' affitto dei beni museali, consistenti in un grande parco, una casa cantoniera e una stradina che conduce al mare. Questi beni sono stati alienati, ma non è bastato. Le casse dell' ente non hanno retto agli aumenti del costo del personale legato al contratto nazionale di settore, e «alla ingiustificata eliminazione del corrispettivo annuale da parte del Comune», come afferma il presidente Giuliano Buccino Grimaldi. Un taglio di 18 mila euro. «Ingiustificata perché il corrispettivo annuale determinato dal Comune non è un contributo discrezionale. è quanto dovuto per il fitto del Parco Giochi e l' ospitalità della sezione archeologica. Stiamo valutando la possibilità di un contenzioso», continua Grimaldi. Per l' assessore alla cultura Rosario Fiorentino, invece, è un problema di cattiva gestione e svendita delle pertinenze del museo: «La privatizzazione così gestita dei beni nuoce alla struttura. Invece di rilanciare il Correale, ha dato il via alla speculazione. Il museo è stato letteralmente mangiato poco a poco...». Il suo splendido belvedere, ad esempio, è diviso con un vicino hotel. La casa cantoniera è diventata un bed & breakfast. Mentre la discesa a mare è stata liquidata per pochi spiccioli. E ancora un vasto orto, un bel boschetto, stradine laterali. Tutto abbandonato all' incuria. Per quanto riguarda l' edificio le cose non vanno meglio. La facciata è piena di crepe e infiltrazioni. Il pericolo di furto, di cui ci sono già diversi precedenti, è alto. A rischio soprattutto alcuni reperti romani posizionati prima dell' ingresso, all' aria aperta: non c' è alcun custode, specie di sera. Il personale, non pagato da mesi, spesso manca. «A Sorrento non esiste l' appoggio, come accade quasi sempre altrove, da parte di gruppi finanziari e industriali. Che potrebbero giovarsi per fini pubblicitari del sostegno agli enti di cultura», conclude l' assessore. Ma non c' è nemmeno una volontà di indirizzare il flusso turistico, se si eccettua il vertiginoso abbassamento del biglietto che tra l' altro ha influito sul deficit. Eppure la dotazione del museo è notevole: pregiate collezioni di ceramiche e tarsia lignea sorrentina. Ma è la pittura il fiore all' occhiello. Nelle sale si trovano opere importanti della Scuola di Posillipo, da Pitloo a Gigante. Sono esposte opere di paesaggisti stranieri dal XVIII al XIX secolo, come Volaire, Dénis, Vervloet, gli indimenticabili viaggiatori del Grand Tour. E nella sala dei fiamminghi c' è anche un Rubens. Il museo è nato da una fondazione privata voluta dai fratelli Alfredo e Pompeo Correale, Conti di Terranova, ultimi discendenti di un' antica famiglia sorrentina. Talmente noto da meritare una mostra celebrativa a Washington, nel 2004, per i cent' anni dalla fondazione. (Giovanni Chianelli Repubblica Napoli)

Nessun commento: