sabato 4 ottobre 2008

Dalla Costiera al Casertano ecco i vip dell’enogastronomia

È sempre più vincente la Campania del buon mangiare e del buon bere. Primo posto tra gli chef italiani per Gennaro Esposito (foto), cuoco della Torre del saracino di Vico Equense, e Tre bicchieri, il massimo riconoscimento dei vini nazionali, per l'azienda Terre del Principe di Castel Campangnano di Peppe Mancini e Manuela Piancastelli. Appena due giorni fa ha tenuto una lezione all'Alma Graduate School con gli studenti del corso Best, i cinquanta migliori laureati in Italia, che lo hanno interrogato sul tema «Il merito e le regole». Ed oggi per Gennaro Esposito, il riconoscimento della guida ai ristoranti del Gambero Rosso come miglior cuoco d'Italia. È la consacrazione definitiva per questo ex studente della scuola alberghiera, che fin dall'aspetto incarna l'idea del buon vivere e che in meno di dieci anni ha dato la scalata alle classifiche di tutte le guide del settore fino a collocarsi nell'empireo della gastronomia internazionale. «Non nascondo la grande soddisfazione per il riconoscimento avuto, del quale tuttavia sento tutta responsabilità che ho la fortuna di condividere con una squadra di collaboratori straordinari», dice Gennaro. I segreti del successo? La continua ricerca delle materie prime migliori e di fornitori selezionati giorno dopo giorno che, uniti alla voglia di far bene, riescono a colpire direttamente il cuore e la mente di quanti si siedono ai tavoli del ristorante di Esposito. Non è un caso se oggi il piccolo borgo della marina d'Equa è divenuto la meta prediletta dei gourmet di tutto il mondo che arrivano quasi in pellegrinaggio per assaggiare piatti quali la parmigiana di pesce bandiera o la minestra di pasta e pesci di scoglio, ormai divenuti classici della tradizione mediterranea. Una cucina apparentemente semplice, dunque, ma supportata da una straordinaria conoscenza dei prodotti e da una tecnica di rara eleganza. E il legame al territorio ed alla tradizione caratterizza anche l'Ambruco di Terre del Principe, da uve pallagrello nero in purezza, incoronato come il miglior rosso della regione. È il riconoscimento per una straordinaria avventura umana e professionale che sa di antico. «I Tre Bicchieri del Gambero Rosso-Slow Food premiano il lungo lavoro di questi anni - dicono Peppe Mancini e Manuela Piancastelli - e ci ripagano di tanti sforzi e anche dell'incoscienza che abbiamo avuto nel lasciare le nostre professioni per dedicarci a questo nostro sogno». (Francesco Aiello il Mattino)

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Veramente più che l'aspetto del buon vivere Gennarone incarna proprio nell'aspetto l'infarto imminente.
Scendere di quei 20-30 chili non gli farebbe affatto male.
Ciao

Anonimo ha detto...

Almeno il buon vevere lo si evince dall'essere SCAPPATO dalle grinfie di questo paesello talebano che si ritrova ad essere Vico. Qui non c'è niente più, ladri ricconi scemi con figli peggio, scostumati... ah rappresentanti a bizzeffe... ignoranti come capre...

Anonimo ha detto...

concordo pienamente, e la mia era solo una battuta.
Gennarone è certamente uno dei nostri ultimi vanti.
Lo affermo tristemente...

Anonimo ha detto...

Vico è il paese degli affaristi semi-legali, gente che vive non si sa bene come, ma poi riesce a sostenere squadre di calcio e se la fa con mezzi camorristi.
Con questa amministrazione non ci sarà una inversione di tendenza.

Anonimo ha detto...

Il calcio è il regno della corruzione.