giovedì 2 ottobre 2008

“Grazie a SD abbiamo la riforma delle Comunità Montane"

Regione Campania - “Se il Consiglio regionale è giunto alla approvazione della legge di riforma delle comunità montane il merito è del gruppo di Sinistra Democratica che, nella discussione sulla finanziaria per il 2008, presentò un emendamento per la riforma delle Comunità Montane”. E’ quanto hanno affermato il presidente della Commissione Regionale Sanità e Sicurezza Sociale, Angelo Giusto, e il capogruppo di Sinistra Democratica, Tonino Scala. “Grazie al nostro lavoro e a quello compiuto dal Consiglio, oggi finalmente la Campania evita la brutta figura di non aver saputo provvedere alla legge di riforma e si presenta con una legge che difende la politica per la Montagna ed i Comuni montani e taglia fuori eccessi che in questi anni si erano consolidati nelle Comunità Montane” – hanno aggiunto Giusto e Scala. “Il nostro emendamento proponeva che delle Comunità Montane potessero far parte solo i Comuni montani come definiti dalla L. 991/1952 – hanno ricordato Giusto e Scala –, che il Consiglio Generale delle Comunità Montane fosse composto dall’ assemblea dei sindaci dei comuni facenti parte della Comunità Montana, e che la Giunta fosse composta da quattro a sei componenti”. La finanziaria dello Stato (244/2008) ha dettato precise disposizioni sulle Comunità Montane, infatti all’ art. 2 comma 17, ha assegnato sei mesi alla Regione per il riordino delle Comunità Montane, indicando anche il binario della Riforma: l’esclusione dei comuni costieri con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; dei comuni non montani, interclusi e contigui, l’elezione di un solo componente per comune come delegato del Consiglio Generale della Comunità Montana” – hanno proseguito i due esponenti di Sinistra Democratica”: “su questo impianto abbiamo lavorato in questi mesi in Consiglio Regionale, spesso con il fiato sul collo, dei tanti rappresentanti di questi Enti che si opponevano alla riforma”. Per Giusto e Scala, dunque, la legge di riforma delle comunità montane presenta molteplici aspetti positivi: “la riduzione dei costi è fortissima – hanno spiegato - da 27 Comunità Montane a 21, fra Presidenti, Assessori e Consiglieri precedentemente erano 1458 rappresentanti che scendono a 271, i comuni scendono da 365 a 271. Le Giunte delle Comunità Montane debbono essere costituite da 2 assessori per Comunità Montana fino a 14 Comuni e da 4 assessori per Comunità Montana superiori a 14 Comuni”. “Siamo contenti di aver segnato come stella polare il senso di marcia, la scelta di rigore, il rilancio della politica per la montagna – hanno concluso Giusto e Scala - tutto questo ‘prosciugamento’ aiuterà le Comunità Montane a vivere ed esistere dopo che il Governo nazionale ha tagliato già nei fatti l’ 80% delle risorse per questi enti”.

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