sabato 4 ottobre 2008

Violante sta con il Pdl: il federalismo va sostenuto

Un’apertura “interessante” al disegno di legge sul federalismo fiscale approvato questa mattina dal Consiglio dei ministri. Arriva dall’opposizione e più precisamente da Luciano Violante, ex presidente della Camera nonché punta di riferimento del Pd quando si parla di riforme. “Bisogna prima studiare bene il testo, ma il fatto che ci sia un consenso abbastanza vasto nelle Regioni e negli enti locale fa pensare che in linea di massima possa funzionare”, ha confermato Violante. Potrebbe anche una mossa strategica per flirtare con la Lega Nord, ma di certo si tratta di una posizione che contrasta nettamente con il botta e risposta tra Berlusconi e Veltroni degli ultimi giorni. Violante continua augurandosi “che ci sia una convergenza in Parlamento e credo che sia nell’interesse di tutti che questo testo venga approvato da una larghissima maggioranza”. Qualche critica non manca: “Bisogna però correlare il federalismo fiscale a quello istituzionale. Questo è il punto debole dell’impianto complessivo”. Poi un augurio: “Spero che si vada rapidamente alla riforma costituzionale, soprattutto al Senato, che si faccia della Camera alta l’organo dei rapporti Stato – Regioni perché nell’impianto della legge manca un soggetto parlamentare che governi questi processi”. Luciano Violante ha colto l’occasione del federalismo fiscale per affrontare anche il tema del premier più forte, tema che ieri aveva acceso qualche miccia tra il Cavaliere e Gianfranco Fini. Tornando alla riforma istituzionale presentata ai tempi dal centrosinistra, “prevedevamo la possibilità per il presidente del Consiglio di chiedere anche la revoca dei ministri oltre alla nomina al capo dello Stato e la fiducia solo al premier e non all’intero governo”. Violante spera che “le velocità della politica” si adegui “alla velocità della vita, senza sopprimere però la democrazia”. Quindi: tempi più veloci in Parlamento, ma non abuso dei decreti leggi, pare di capire. (Libero)

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