mercoledì 26 novembre 2008

L´inchiesta sul casale di Cortona nuovo filone, violazioni edilizie

Fa un altro passo in avanti l´inchiesta della Procura di Napoli che ipotizza una partecipazione occulta del governatore Antonio Bassolino nell´acquisto da parte dell´oncologo ed ex deputato diessino Pino Petrella di un casale a Cortona. E ora si apre un nuovo filone. Ieri mattina i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo hanno interrogato per oltre quattro ore, negli uffici al terzo piano del Centro direzionale, l´architetto Vincenzo Caruso, che diresse i lavori di ristrutturazione dell´immobile. Al professionista, che è assistito dall´avvocato Giacomo Maccarone, gli inquirenti contestano presunte violazioni della normativa edilizia che sarebbero state commesse durante la realizzazione dell´opera. Un capitolo ulteriore, dunque, rispetto al troncone principale dell´indagine, aperto nell´ambito del procedimento che vede il solo Bassolino (non anche l´architetto) sotto inchiesta per traffico illecito dei rifiuti e imperniato sull´ipotesi che l´operazione immobiliare possa costituire «una simulazione» finalizzata a nascondere la partecipazione del governatore all´acquisto. «È giusto che si facciano tutte le indagini - commenta Caruso - Ho spiegato ai magistrati di aver lavorato nel rispetto di tutte le normative e che non c´è stato alcun abuso edilizio. Nella zona di Cortona ho ristrutturato parecchi casali, fra questi anche quello del professor Petrella. Sapevo che era intenzione di Bassolino andarci ad abitare, non so poi cosa è avvenuto dopo perché, finiti i lavori strutturali, ho rinunciato all´incarico». La mossa della Procura, e i nuovi accertamenti scattati sull´ipotesi di violazioni edilizie, lascia trasparire la volontà, da parte degli inquirenti, di scandagliare tutti gli aspetti della vicenda. Petrella (che non è indagato) ha più volte respinto la tesi della «partecipazione occulta» di Bassolino all´affare. «Il casale è mio e solo mio», ha affermato l´oncologo. «Non possiedo case né casali», ha sostenuto il presidente della Regione, aggiungendo di aver abbandonato l´iniziativa perché «c´erano esigenze differenti e il progetto diventava troppo costoso». Oggi intanto davanti alla quinta sezione penale del Tribunale, presidente Giovanni Fragola Rabuano, riprende il processo sul ciclo dei rifiuti nel quale il governatore è imputato insieme, fra gli altri, agli ex vertici di Fibe e Impregilo. Dovrebbero essere completate le questioni preliminari. Difficile che già questa mattina il collegio sciolga la riserva sulle eccezioni presentate dalla difesa. In occasione della precedente udienza, svoltasi mercoledì scorso, l´avvocato Claudio Botti, che assiste l´ex responsabile unico del procedimento Giuseppe Sorace, ha sollevato un´eccezione di nullità che, se accolta, potrebbe avere effetti anche sull´intero giudizio. Botti ha rilevato che l´avvocato dello Stato Federico Vigoriti, che si è costituito parte civile al processo per conto della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero dell´Ambiente e del commissariato straordinario, risulta aver assistito come difensore di fiducia un imputato (l´altro responsabile unico, Claudio De Biasio) fino all´udienza preliminare conclusa poi con il rinvio a giudizio. Secondo Botti si tratterebbe di una incompatibilità in grado di determinare l´esclusione delle parti civili rappresentate da Vigoriti o addirittura la nullità del decreto che dispone il giudizio. L´avvocato dello Stato replicherà oggi al penalista, definendo infondata la questione e ricordando, come già fatto a margine dell´udienza di sette giorni or sono, che l´avvocatura dello Stato è un ufficio impersonale i cui componenti sono fungibili gli uni con gli altri. Il tribunale dovrebbe decidere mercoledì prossimo o all´udienza successiva. (Dario Del Porto da la Repubblica Napoli)

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