venerdì 27 febbraio 2009

Gennaro Cinque si è dimesso

Vico Equense – Il 26 febbraio, intorno alle 19,30 Gennaro Cinque si è dimesso dalla carica di Sindaco. Non si conoscono, ancora, le motivazioni ufficiali, verosimilmente si può presupporre che è mancata, all’interno dell’esecutivo, quella coesione non numerica, ma di valori e obiettivi, indispensabile in una fase delicata per la Città. E’ iniziato il balletto dei possibili scenari. L’art. 2 della legge 7/8/1991, n. 182, stabilisce che le elezioni per il rinnovo dei consigli comunali dovuto a motivi diversi dalla ordinaria scadenza del mandato si tengano nella tornata elettorale annuale se le condizioni che rendono necessario il rinnovo si sono verificate entro il 24 febbraio. In caso contrario le elezioni si terranno nell’anno successivo. Pertanto, il nostro comune non dovrebbe, ovviamente l’ipotesi è da verificare, rientrare nell’Election Day fissato per il 6 e il 7 giugno 2009. Se Cinque non ritirerà le dimissioni, la Città sarebbe commissariata per un lungo periodo. Le dimissioni diventeranno efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione. Non è la prima volta che il Primo cittadino decide di lasciare l’incarico conquistato con il 70% dei consensi. Già nel novembre 2007, lasciò improvvisamente, tornando successivamente sui suoi passi.

Scontro sui plessi delle frazioni collinari

Vico Equense - Si è dimesso il sindaco Gennaro Cinque. Il colpo di scena ieri sera, nel corso di una riunione di giunta, convocata per discutere con gli assessori comunali la vicenda della razionalizzazione della rete scolastica sul territorio. Dal confronto sarebbero emerse divergenze sulle scelte da attuare. Insomma, ci sarebbe stata una spaccatura tra gli orientamenti del sindaco e quelli di una parte della giunta, orientata a rivedere il provvedimento assunto nello scorso mese di novembre, aprendo di fatto uno spiraglio alle pressioni dei gruppi di minoranza, che hanno alimentato un vero e proprio braccio di ferro per scongiurare la chiusura di alcuni plessi delle scuole primarie nelle frazioni collinari. Gennaro Cinque non ha voluto commentare a caldo la decisione assunta. La vicenda scuola, infatti, potrebbe essere stata l’occasione per accentuare sottili contrasti in atto nell’ambito della stessa maggioranza. Quarantotto anni, eletto nel mese di giugno del 2006 con una coalizione di centro destra, Gennaro Cinque, aveva già rassegnato e ritirate le dimissioni a novembre del 2007, sempre per dissapori in maggioranza sulla gestione del personale comunale. Ora come allora, decorrono venti giorni per un eventuale ripensamento. L’ultima crociata contro il piano-scuola ipotizzato dall’amministrazione comunale era partita nei giorni scorsi per iniziativa dei vertici del Pd che ha chiesto di indire una conferenza programmatica permanente per la definizione concertata sul territorio di un piano di dimensionamento scolastico «per e non contro la città». Su richiesta dello stesso partito e dei consigliere comunali di minoranza, inoltre, l’assessore regionale all’Istruzione Corrado Gabriele, con un’apposita nota, ha formalmente diffidato il sindaco Gennaro Cinque dal procedere all’attuazione del piano di dimensionamento scolastico, ribadendo che la delibera consiliare dello scorso mese di novembre non è attuabile. Contro l’atto amministrativo la cui attuazione porterebbe alla chiusura delle scuole di Ticciano e Montechiaro e a spostamenti tra alcuni plessi, si sono schierati numerosi genitori che hanno dato vita al comitato «insieme per la scuola». Presentato anche un ricorso al Tar contro la soppressione della scuola di Montechiaro. Nel programma di riordino del sistema scolastico è prevista anche la chiusura della media di Arola, ubicata in un edificio non pubblico, e il trasferimento dei circa cento alunni nell’edificio delle elementari di Fornacelle, con il conseguente spostamento di questi alunni nella elementare di Arola. Altra misura prevista il trasferimento della media da Sant’Andrea a Massaquano nella scuola primaria, l’accorpamento delle elementari della zona nella scuola di Sant’Andrea, inglobando la materna in quella di Massaquano. L’amministrazione comunale in una serie di incontri con i genitori ha motivato le scelte da attuare nel prossimo anno scolastico con le esigenze di una razionalizzazione e di un miglioramento dell’offerta formativa. Le motivazioni dell’amministrazione comunale sono state contestate da numerosi genitori e dal Pd per una serie di perplessità sulle potenzialità ricettive degli edifici coinvolti e per il valore sociale che rappresenta la presenza della scuola di base in frazioni collinari. Ieri sera, l’argomento è tornata d’attualità in giunta e sarebbero emersi contrasti nella stessa amministrazione provocando la reazione del sindaco Gennaro Cinque che ha abbandonato la riunione consegnando la lettera di dimissioni al protocollo del Comune. (Umberto Celentano il Mattino)

Il sindaco Gennaro Cinque si dimette. Annuncio a sorpresa: «Irrevocabili»

Vico Equense - Dimissioni a sorpresa del primo cittadino Gennaro Cinque che ieri sera ha improvvisamente ufficializzato la propria intenzione a mollare la poltrona di sindaco. Le dimissioni sono irrevocabili, a nulla sono valsi gli interventi del vicesindaco e di qualche altro assessore della Giunta. Nessuna dichiarazione rilasciata, si parla di divergenze sulla organizzazione dei piani scolastici, ma dai corridoi della casa comunale trapela la voce che la causa di questa improvvisa decisione sia legata a forti ed indiscriminate opposizioni e resistenze provenienti dall’interno della stessa giunta comunale. La notizia giunge come un fulmine a ciel sereno in un momento in cui Vico Equense deve fare i conti con le emergenze scaturite dalla chiusura della galleria di Seiano e le numerose ferite lasciate dalle frane di gennaio sul territorio, oltre al rush finale per la chiusura dei lavori di metanizzazione. (Vm il Giornale di Napoli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buono l'articolo, ma il Celentano indugendo per ovvi motivi di appartenenza sulla questione della ottimizzazione scolastica dimentica la madre delle ragioni: che siede nell'appuntamento elettorale di giugno. Alcuni sembra volessero i voti di FI pur professando altra fede in ragione di una presupposta appartenebnza alla lista dei buoni e dei bravi. Grandemente amati anche dagli avversari politici per un mondo nuovo e progressivo.