martedì 24 marzo 2009

Nicolais sorprendici …

Rosetta al Corriere del Mezzogiorno svela perché ha sostenuto Vozza. «Il mio è stato un ragionamento di tipo politico — ha spiegato la sindaca — sono fortemente preoccupata del fatto che la Sinistra sia fuori dal parlamento italiano e che, con la soglia del quattro per cento, rischia di essere fuori anche da quello europeo». «Amici lo sono tutti e tre i candidati — ha aggiunto diplomaticamente, visti i rapporti, pessimi, con Nicolais — scegliere in base all'amicizia sarebbe stato difficile». Ed ancora: «Sapevo benissimo che avrebbe vinto Nicolais, ma il mio sostegno è per dei gruppi politici che stimo e che ritengo essenziali all'interno delle istituzioni». Non solo la sindaca, però. Anche il suo vice, Sabatino Santangelo, non ha votato per Nicolais ma per Allodi. Mentre l'assessore alla Cultura, Nicola Oddati, ha votato per Vozza. Gino Nicolais, invece guarda al futuro, superata la formalità delle primarie a Repubblica Napoli dice. «Ho già parlato con Di Pietro. Avremo un incontro con l´Italia dei valori per andare assieme al primo turno. Siamo opposizione a Roma e non c´è ragione per essere divisi qui a Napoli. Ma parlerò anche con l´Udc perché voglio realizzare una forte coalizione di centrosinistra». Sulla vicenda primarie, stamani, interviene anche Marco Rossi-Doria (foto) da la Repubblica Napoli. Le primarie del centrosinistra sono fallite. Hanno votato 42 mila cittadini, ma gli iscritti al Pd sono oltre 60 mila. Ai quali si deve aggiungere un´area che fa capo ai Verdi e un´altra a Sinistra democratica. Tanto che il segretario-commissario del Pd, Morando, aveva parlato di centomila votanti. Ma si è sbagliato. È davvero un brutto segnale per la coalizione che ci governa da quindici anni. Ma non si dica che è una sorpresa. Una catena di segnali, infatti, l´aveva preannunciato. Da tempo la affezione del popolo di centrosinistra si è andato affievolendo, come mostrano tutti i sondaggi. È colpa delle primarie in sé? La strada cui Nicolais è obbligato — scrive Rossi-Doria — è davvero impervia e dunque ci vorrà molto coraggio: dovrà tagliare con i rappresentanti del vecchio, fare liste “sorprendenti”, un programma snello, eccetera. Perché solo se davvero farà tutto ciò può cercare di contrastare la destra. Perché solo così — pure se non ce la dovesse fare a vincere — avrebbe almeno aperto una stagione di innovazione del centrosinistra.

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