domenica 29 marzo 2009

Prc e Pdci, rivolta delle sezioni: candidato unico

Per le provinciali venti circoli minacciano di non votare se non si troverà una larga intesa

Provincia di Napoli - Provinciali a grosso rischio di flop per il Prc e il Pdci. Non basta infatti il “disinnamoramento” degli elettori di estrema sinistra già provato sulla pelle durante le ultime Politiche, quando neppure nel “rosso” capoluogo partenopeo la “Sinistra Arcobaleno” riuscì ad ottenere un rappresentante al Parlamento. Per la prossima tornata, infatti, il “blocco comunista” potrebbe fare a meno del sostanzioso apporto di preferenze di alcune sezioni storiche dei partiti di Ferrero e di Diliberto. Una minaccia che nasce nella voglia di ricompattamento sotto un solo simbolo di alcuni segretari locali. Un progetto che i direttivi vorrebbero portare a termine entro il prossimo anno ma che dovrebbe avere una sontuosa partenza già per la corsa alla poltrona di Palazzo Matteotti. La richiesta, proveniente da numerosi punti sul territorio, è dunque tanto semplice quanto probabilmente inattuabile considerando la situazione di cattiva convivenza tra il Prc ed il Pdci napoletano. Le sezioni che rischiano di mandare alle ortiche un’altra consultazione, pur con il nobile obiettivo di riunire i “compagni”, pretendono infatti un candidato unico alla Provincia per entrambi gli schieramenti, un solo nome su cui far convergere “la linea rossa” che continua a perdere numeri dopo i continui sfaldamenti della sinistra. L’istanza proposta in un documento già consegnato ai responsabili nazionali dei movimenti è quindi da prendere in grande considerazione, poiché i circoli firmatari sono pronti a non votare, e quindi a non fare propaganda, in vista delle urne del prossimo giugno, un “capriccio di ideali” che costerebbe in soldoni diverse migliaia di voti al popolo comunista. Le sezioni del Prc che pretendono la fusione delle forze sono quelle di Ponticelli ed Ercolano oltre alle rappresentanze del Cpf, di Filcams, degli Operatori Sociali e di Napoletanagas, mentre per il Pdci hanno la stessa intenzione le segreterie di Ponticelli, Ercolano, San Giorgio a Cremano e Sant’Erasmo. Zone, dunque, in cui gli schieramenti hanno raccolto da sempre un buon serbatoio di preferenze adesso minato dalla voglia di unità. A dare l’impulso iniziale a questa vertenza sono stati proprio i “reggenti” di Ponticelli Fabio Giuliani (Prc) e Vincenzo Viola e Antonio Di Costanzo (Pdci): «Solo uniti si può vincere - hanno detto – altrimenti troviamo inutile scendere in campo per prendere un’altra sonora sconfitta.L’obiettivo è che il nostro desiderio diventi un sogno a livello nazionale». (Mariano Rotondo il Giornale di Napoli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che sfascio questa sinistra...
Di questo passo i Casalesi arriveranno senza difficoltà alla provincia e alla regione.
Fate pena, voi di sinistra e voi di destra che votate Cesaro.
P-E-N-A