lunedì 25 maggio 2009

Il Wwf: «Veleni nel mare di Sant’Agnello»

Dossier dei volontari alla Procura: continui sversamenti all’altezza della spiaggia di Caterina

Sant'Agnello
- Liquami in mare nello specchio d'acqua antistante la spiaggia di Caterina nella zona prospiciente lo sbocco in mare del vallone di San Giuseppe. A lanciare l'allarme sono i volontari del Wwf che in una dossier chiedono alla Procura della Repubblica, alla polizia provinciale ed all'azienda sanitaria Napoli sud tre di accertare l'origine del fenomeno e rimuoverne le cause. Nel mirino degli ambientalisti ci sono sia i lavori di adeguamento dello sbocco a mare dell'alveo di San Giuseppe e riqualificazione dell'arenile con attrezzature per la balneazione, sia gli interventi di recupero della spiaggia di Caterina, entrambi realizzati dal comune di Sant'Agnello e finanziati dall'unione europea nell'ambito del progetto integrato sulla portualità turistica. «A tale scopo le acque provenienti dal rivo San Giuseppe, sono state deviate e convogliate in un vasto canale parallelo alla scogliera del porto di Piano. Il canale finisce sotto le attrezzature per la balneazione che si stanno realizzando e da giorni sono stati osservati liquidi presumibilmente di natura fognaria che si riversano direttamente a mare», dice Claudio D'Esposito, presidente della locale sezione del Wwf. Non a caso, nelle scorse settimane analoghi episodi di sversamento di liquami sono stati segnalati dagli abitanti del luogo ai sindaci di Sant'Agnello e Piano, comune quest'ultimo che con la marina di Cassano rischia di avere i danni maggiori dall'eventuale inquinamento dello specchio di mare al confine. «Visto che l'episodio osservato si ripete con periodicità da tempo e che la natura dei liquidi osservati lascia presupporre che si tratta di scarichi fognari, con gravi conseguenze per la qualità delle acque del mare del punto di sbocco del canale chiediamo un immediato intervento per accertare fatti e responsabilità ed evitare che eventuali reati possano portare conseguenze dannose per l'ambiente e la salute pubblica, oltre a promuovere ogni azione per l'immediata bonifica del sito inquinato», si legge nel dossier degli ambientalisti. L'allarme per la zona prospiciente il vallone di san Giuseppe arriva a pochi mesi di distanza da quello per il rivo di Lavinola, al confine tra i comuni di Piano e Meta. In più di una occasione, infatti, sempre i volontari del Wwf hanno documentato un copioso sversamento di liquami che da un impianto di natura fognaria disegnato al di sotto di un antico tracciato pedonale che termina a cascata all´interno del sito paesaggisticamente vincolato e ricadente nel Parco Regionale dei Monti Lattari. Il passaggio pedonale, attualmente interdetto da una barriera in cemento, collega Piano di Sorrento con Vico Equense attraverso la strada di Casanocillo e sbuca nella frazione collinare di Arola. Ad essere incriminati sono una serie di tombini che insistono su un tracciato in cemento a pelo al di sopra dell´antico sentiero pedonale. L´intero alveo, infatti, da anni è sottoposto a un fenomeno di inquinamento al punto che nella scorsa estate, nel mese di agosto, furono proprio i dati della sezione scientifica dei militari dell´Arma a lanciare l´allarme inquinamento dopo avere riscontrato nelle acque della foce della spiaggia del Purgatorio a Meta una presenza di coliformi fecali con percentuali sei volte superiori alla norma e con una concentrazione di enterococchi fecali con un tasso decine di volte più ammassato rispetto ai limiti di legge. (Francesco Aiello il Mattino)

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