domenica 31 maggio 2009

Inquinamento ambientale, denunciate 14 persone

Sorrento - Detenzione di bombole di gas gpl, discariche di rifiuti speciali, parcheggi non autorizzati, aree adibite a rimessaggio di imbarcazioni da diporto, aree sprovviste di impianti di depurazione per acque meteoriche. Questi i reati contestati dai carabinieri della compagnia di Sorrento coordinata dal capitano Massimo De Bari nell’ambito di un serrato controllo sul territorio della costiera che ha portato alla denuncia in stato di libertà per 14 persone deferite per reati contro l’ambiente, oltre al sequestro di circa 6300 metri quadrati di superficie adibiti a discarica ed a deposito incontrollato di rifiuti speciali. Erano ben 15 le bombole di gas gpl, tutte sequestrate, che una 63enne di Sorrento, denunciata, custodiva in un locale chiuso di via Rota in violazione delle più elementari norme di sicurezza. La maggior percentuale di infrazioni è emersa nel comune di Piano di Sorrento dove i carabinieri della stazione locale diretti dal maresciallo Daniele De Marini hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata ben 8 persone, quasi tutte per avere permesso il parcheggio di centinaia di autoveicoli su terreni allo scoperto privi degli adeguamenti previsti dalle normative regionali. In via dei Platani un 52enne legale rappresentante di una rivendita di automobili manteneva da anni una esposizione di auto destinate alla vendita su un terreno di 400 mq sprovvisto di copertura, pavimentazione impermeabilizzata ed impianto di depurazione delle acque meteoriche, lasciando inoltre gli autoveicoli esposti all’azione delle intemperie. Sempre su via dei Platani un 56enne ed un 72enne titolari di impresa edile sono stati denunciati per la gestione di un’area non autorizzata di 3500 mq utilizzata come discarica di rifiuti speciali, materiale ferroso arrugginito, plastica, vetro e pneumatici in disuso. Analogo reato è stato riscontrato dai carabinieri nell’area di via San Liborio dove due coniugi di 66 anni, legale rappresentante e titolare di impresa di costruzione, detenevano su un terreno di 2500 mq anche carcasse di automobili e contenitori per solventi e vernici. Intercettato in via Gottola, all’interno del centro antico, un fondo agricolo di 1200 mq dove un 80enne ed una 76enne, comproprietari del terreno, consentivano il parcheggio di circa 50 tra auto e motoveicoli, oltre ad alcune barche, su un terreno calcareo privo delle norme previste dal regolamento regionale in materia di antinquinamento. Poco distante, in via Bagnulo, denunciato anche un 60enne che con lo stesso criterio permetteva la sosta di 10 autoveicoli su un fondo agricolo. Nel mirino dei carabinieri anche un 46enne ed un 47enne titolari di un distributore di carburanti sul corso Italia a Sant’Agnello perché su un’area di terra battuta di 200 mq avevano allestito una discarica abusiva di rifiuti speciali tra cui carcasse di ciclomotori e batterie per automobili. Analogo reato è stato contestato ad un 40enne titolare di rivendita di motoveicoli in merito ad un’area di 100 mq situata sul corso Italia. Parcheggio sprovvisto di adeguamenti in via dei Gerani, sempre a Sant’Agnello, con denuncia a carico di un 46enne per un terreno di 350 mq sprovvisto di copertura e di impianto di depurazione. Denuncia infine anche per un 36enne che in via Amerigo Vespucci, a poche decine di metri dalla spiaggia di Marina del Cantone a Massa Lubrense, deteneva una attività di rimessaggio di imbarcazioni di 2000 mq sprovvista di copertura, pavimentazione impermeabilizzante ed impianto di depurazione per lo smaltimento di acque meteoriche. (Vincenzo Maresca Positano News)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quest’anno sono state assegnate più bandiere blu all’Italia rispetto agli anni passati, ma è vero anche che le spiagge più vicine alle grandi città, solitamente dedicate ai vacanzieri della domenica sono in condizioni pessime. Segnalo questa iniziativa – Corona Save the Beach – volta a riqualificare le spiagge europee danneggiate dall’erosione delle coste o dall’incuria dell’uomo. Visto che gli enti preposti non provvedono mi sembra una buona idea quella di far intervenire i privati, tanto più che sarà il voto degli utenti a decidere quali spiagge salvare.