mercoledì 27 maggio 2009

La Procura sequestra il porto di Puolo

Massa Lubrense - Le mani della Procura della Repubblica sul porto in costruzione a Marina di Puolo dove da tempo sono in atto interventi di riqualificazione per la messa in sicurezza del borgo con la realizzazione di una scogliera che permetterebbe di realizzare 130 posti barca. Sono stati i militari della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia a mettere a tacere tutto con il sequestro eseguito nella tarda mattinata di ieri in seguito ad un ordinanza emessa dalla magistratura che ha evidenziato difformità nel progetto presentato dal Comune di Massa Lubrense. Al centro della polemica il prolungamento inesistente di una scogliera per circa trenta metri di lunghezza che i tecnici dell’ufficio comunale avevano dichiarato distrutto dopo le violente mareggiate del’97 e del’99 e che invece una serie di aerofotogrammetrie procurate dal wwf sezione penisola sorrentina hanno dimostrato essere sempre la stessa fin dal 1946. Un espediente ricavato dall’amministrazione comunale per mettere le mani su finanziamenti pubblici dichiarando il falso all’interno di un progetto che se al contrario fosse stato veritiero avrebbe implicato la variante al piano urbanistico territoriale. Secondo i progetti redatti e presentati dal Comune di Massa Lubrense la scogliera sarebbe stata ruotata con andamento curvilineo verso est ed orientamento dell’asse longitudinale della testata pari ad 80 gradi nord circa. Invece la fantomatica scogliera non ha mai avuto forma e dimensioni dichiarate dall’ufficio tecnico comunale, soprattutto non ha mai avuto un andamento curvilineo. Tutto sarebbe stato falsato per aggirare le leggi, accedere ai finanziamenti pubblici, realizzare la messa in sicurezza del borgo con la scogliera divenuta infine solo un preliminare del project-financing che prevede la realizzazione di 130 posti per diportisti con conseguente cancellazione dall’area geografica della linea di costa di ben due spiagge. Il tutto trascurando che Marina di Puolo rientra nella riserva marina protetta di Punta Campanella ed è caratterizzata da vincolo idrogeologico, paesaggistico ed ambientale come parte del sito di interesse comunitario e zona a protezione speciale per i fondali marini di Punta Campanella e Capri per la presenza di intere praterie di “Posidonion Oceanicae”. Un particolare dimenticato che preclude qualunque tipo di ampliamento per scogliere e moli esistenti. Il sequestro ordinato dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata mette fine anche alle numerose polemiche innescate dalla stessa Regione Campania che già in una trascorsa conferenza di servizi manifestava con l’assessore all’ambiente Gabriella Cundari riserve e perplessità in merito ad una serie di attacchi ad ambiente ed ecosistema dettati da interessi privati nell’area in questione. L’accaduto rischia però di costituire un pericoloso precedente anche per Piano di Sorrento dove invece è già stato realizzato l’allungamento di 90 metri del porto di Marina di Cassano. (Vincenzo Maresca Positano News)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma il sindaco di Massa Lubrense non aveva pochi giorni fa dichiarato akka stampa che avrebbe denunciato tutti? ora che farà denuncerà la Procura?