martedì 23 giugno 2009

Monte Faito: ecosistema a rischio

Sul taglio degli alberi Scala chiede l’intervento regionale

Vico Equense - Il taglio degli alberi secolari che si sta effettuando nel bosco di castagni che si trova sul Monte Faito, è stato oggetto di una dettagliata interrogazione regionale, presentata in data odierna dal Consigliere regionale Tonino Scala, capogruppo di Sinistra e Libertà, in cui si chiede di impedire la devastazione del luogo con interventi che rischiano di distruggere quest’area del Parco dei Monti Lattari. Nel Parco dei Monti Lattari, sul Monte Faito, precisamente nell’area che ha ospitato per anni la Festa della Castagna, è stata oggetto, in questi ultimi giorni, di un intervento di taglio boschivo che ha letteralmente stravolto la forma stessa del sito. L’intervento voluto dal Comune di Vico Equense è stato fatto per ospitare una serie di manifestazioni floreale (tre almeno), il Mediflor Festival, inserito in un più ampio progetto Oceano Verde Faito. Con tale intervento, effettuato per permettere un evento di pochi giorni sponsorizzato dalla stessa Provincia di Napoli, si sono già tagliati, in un bosco vetusto all’interno di un Parco Regionale e, a quanto pare, senza nessuna autorizzazione della Soprintendenza, alberi secolari. Nell’interrogazione presentata dal Capogruppo di Sinistra e Libertà si legge tra l’altro “il patrimonio forestale di questo territorio è andata incontro, nel corso dell'ultimo decennio, ad un preoccupante e costante scadimento e i tagli a raso degli alberi secolari determinerà un ulteriore progressivo degrado dei boschi. Tali abbattimenti generalizzati, incuranti di ogni elementare criterio ecologico e selvicolturale, sono precisi segnali che (se non fermati in tempo e/o regolamentati) fanno presagire un'ulteriore espansione di queste attività nell'immediato futuro”. “Il trattamento dei boschi locali, nella quasi totalità dei casi, è esclusivamente in funzione dell'ottimizzazione dei profitti immediati o del massimo sfruttamento possibile delle risorse presenti, senza alcuna attenzione alla conservazione delle capacità di rinnovamento del bosco e dell'integrità dell'ecosistema forestale”. “L'eliminazione sistematica di tutti gli alberi del soprassuolo, - si legge ancora nell’interrogazione - unitamente all'uso di mezzi meccanici di grandi dimensioni ed elevata potenza (che provocano danni irreparabili agli strati muscinale, erbaceo e arbustivo della vegetazione), causa invariabilmente una profonda devastazione del bosco, con stravolgimento della sua struttura vegetazionale, della sua composizione floristica, delle sue dinamiche ecologiche, delle sue possibilità di autorigenerazione, oltre che rappresentare un attentato alla stabilità dei suoli, che senza il freno delle radici, sono più soggetti a frane e smottamenti”. Scala nell’interrogazione chiede agli assessori regionali all’ambiente e all’agricoltura, non solo chiarimenti in merito agli interventi che sta effettuando il Comune di Vico Equense, ma anche di intervenire in modo tempestivo per evitare ulteriori devastazioni. In particolare il consigliere, fra l’altro, scrive: “Considerato che il Monte Faito sarebbe stato acquistato dalla Regione e dalla Provincia, con quali fondi si sta realizzando il progetto e si sta finanziando l’intervento; se non si ritiene urgente impedire la devastazione del luogo con interventi che rischiano di distruggere un’area protetta sottoposta a vincoli ambientali e inserita in un Parco Regionale proprio per la necessità di essere messa sotto tutela; quali provvedimenti urgenti si voglio assumere per tutelare il contesto paesaggistico che circonda il Parco dei Monti Lattari; se i lavori che di taglio dei castagni secolari è stato effettuato previa tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente, inclusa quella della Soprintendenza e se esiste l’autorizzazione del Presidente del Parco dei Monti Lattari, e se c’è, si chiede di averne copia per conoscerne le motivazioni”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Povero Gennaro Cinque, che ha la testa dura è cosa saputa, che innanzi ad un lavoro non ascolta nessuno è quasi certo, che incappa in qualche errore di giudizio può anche starci Ma leggere sui giornali o sul blog che è colui che sta “devastando il Faito” , che sta “distruggendo un area protetta”, che sta “mettendo a rischio un ecosistema”, che sta “determinando un ulteriore progressivo degrado del bosco” mi sembra sinceramente troppo! L’intervento del consigliere Scala, al contrario di altre vicende, mi sembra, questa volta, un tantino fuori luogo. Affermare che Gennaro Cinque sta rovinando il Faito è una stupidaggine che nessun cittadino si sente di avallare. Come si fa a chiedere alla Regione di intervenire per fermare “lo scempio”. Ma dove stava il sig. Scala e i tanti ambientalisti quando Gennaro Cinque batteva il Faito in lungo ed in largo, insieme ai volontari dell’omonima associazione, cercando di curare i pini aggrediti da funghi e insetti? Dove stava “Sinistra e Libertà” quando Cinque interveniva ripristinando i muretti e le panche adiacenti la strada principale, sistemando le strade e pulendo i sentieri e i canali di scolo delle acque? Dove stava il WWF quando Gennaro Cinque attrezzava i primi camion antincendio? Dove stavano i “verdi” quando Gennaro Cinque faceva arrestare dai carabinieri i vandali che scaricavano abusivamente lungo le pendici del Faito? Chi frequenta il Faito sa bene la rovina che si trova davanti, conosce bene il degrado e nel contempo ha maturato, constatato e consolidato, da decenni, la riconoscenza per una delle poche persone che compie fatti e non parole: Gennaro Cinque!
SG