lunedì 22 giugno 2009

Referendum, è fuga dalle urne

Referendum bocciato. La Campania ci mette del suo nel flop della consultazione, già chiaramente delineato ieri in base ai dati dell´affluenza. Alle 19 infatti, cioè a metà del tempo totale di votazione, il dato nazionale, 11.3 per cento, dava l´astensionismo trionfante. Con la Campania a fare il suo ruolo: 6.1 per cento, dato superato in negativo solo da Sicilia e Sardegna. Al dato più evidente se ne aggiunge però un altro, che pure parla di rifiuto del referendum. Nei Comuni dove si votava anche per il ballottaggio, le percentuali di votanti per la sfida a sindaco sono spesso superiori a quelle per i referendum, con punte di più 2 per cento a Ariano Irpino e più 4 a Avellino e Sant´Antonio Abate. Segno evidente di elettori che hanno votato il sindaco, ma rifiutato le schede referendarie. Grazie soprattutto al ballottaggio nelle due popolose realtà del capoluogo e di Ariano, l´Irpinia è comunque l´unica realtà provinciale che porta anche i referendum sopra al 10 per cento. Certo non eclatante il 5.3 registrato a Napoli città. Il dato delle 19 dice però che anche i ballottaggi hanno registrato una fuga dal voto rispetto al dato omologo del primo turno. Avellino ha 27 punti percentuali in meno, Gragnano 22, Ottaviano 16, Battipaglia 15. Seggi deserti insomma. E tantissimi napoletani sono rimasti a terra per la quasi totale assenza di mezzi pubblici in città. Fallito il tentativo della Anm di ridurre la fuga dei suoi dipendenti verso i seggi per fare gli scrutatori. Ne era talmente consapevole l´azienda da aver comunicato laconicamente che «il servizio in linea di sabato 20 giugno subirà una leggera flessione, qualche riduzione in più è prevista per domenica 21». Buio totale sul destino dei napoletani che oggi riprenderanno le normali attività avendo gran parte del personale Anm di stanza ai seggi. (Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)

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