venerdì 30 ottobre 2009

Il video di Marrazzo e Berlusconi

Ieri sera puntata dedicata al caso Marrazzo. Una puntata quella di Annozero in cui Michele Santoro non ha perso l’occasione per mettere sotto i riflettori il ruolo del premier Silvio Berlusconi nella vicenda. Nel corso della puntata ci si è domandati a lungo perché una volta che Signorini ha avvertito Marina Berlusconi e quest’ultima il padre dell’esistenza di tale video, la telefonata di Berlusconi sia arrivata solo il 19 ottobre e perché il presidente del Consiglio non abbia denunciato il ricatto. Questa mattina, Giuseppe D’Avanzo sul quotidiano Repubblica ricostruisce la storia. “Quando Carmen Masi – scrive D’Avanzo - contatta Alfonso Signorini, direttore di Chi (Mondadori), ottiene materialmente il video (l'agenzia non l'ha mai posseduto) e viene autorizzata finalmente dai quattro furfanti a lasciarlo in visione al possibile acquirente. È il cinque ottobre, Signorini riceve il dischetto, firma una ricevuta. Copia le immagini. Ora è decisivo sapere che cosa accade tra la Mondadori, Palazzo Grazioli, Villa San Martino, tra il 5 e il 19 ottobre, quando Berlusconi chiama Marrazzo per dirgli che c'è un video compromettente e che farebbe meglio a ricomprarselo dall'agenzia mentre gli detta il numero di telefono di Carmen Masi e di un possibile mediatore. Nella nebbia, c'è qualche punto fermo. Signorini decide di non pubblicare. È certo che non restituisce il dischetto. È certo che informa il presidente della Mondadori (Marina Berlusconi) e l'amministratore delegato (Maurizio Costa). È certo che Silvio Berlusconi ha modo di vedere il video che Signorini ha consegnato a Marina. I tempi diventano determinanti. Quando il direttore di Chi consegna le immagini a Marina? Quando Marina le mostra al padre? Quanto tempo Silvio Berlusconi si rigira tra le mani il dischetto prima di telefonare a Marrazzo?"

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