venerdì 27 novembre 2009

Palme divorate dal punteruolo è allarme

Sant’Agnello - Si posa sulle foglie per compiere interamente il suo ciclo vitale. E, nutrendosi del tessuto della pianta, ne provoca la morte. Arriva anche in costiera sorrentina il «killer» delle palme, l’insetto «Rhynchophorus ferrugineus», comunemente denominato «Punteruolo rosso» per la presenza di una singolare «proboscide» appuntita e il colore rossastro. E, in poco meno di qualche mese, ha già «attaccato» decine di palme, presenti in giardini pubblici e privati dell’area sorrentina, causando il progressivo «collasso» della pianta: la chioma, infatti, assume un caratteristico aspetto divaricato a «ombrello aperto». Un fenomeno inquietante, che ha messo in allarme esperti agronomi della costiera, che chiedono da tempo, alle amministrazioni comunali, di adottare efficaci e tempestive contromisure per abbattere le palme attaccate e prevenire la diffusione dell’insetto. «Purtroppo – spiega Mauro Costantino, agronomo di Sant’Agnello – il Punteruolo è arrivato a Sorrento dall’area dello Scrajo a Castellammare di Stabia. Sulla spiaggia di Pozzano, infatti, una palma aggredita dal parassita non è stata controllata e abbattuta. Tutto ciò ha consentito il diffondersi dell’insetto, che, dalla scorsa primavera, si è introdotto in costiera attraverso Pacognano. Di lì, poi, ha iniziato a devastare le palme dei Colli di San Pietro, Colli di Fontanelle, Sant’Agata sui due Golfi, Sorrento, Sant’Agnello, Piano e Meta». L’insetto vive all’interno della palma, dove compie interamente il suo ciclo vitale. La femmina depone centinaia di uova distribuite alla base delle giovani foglie in prossimità del tronco. Le uova si trasformano in pochi giorni in piccole larve che bucano la palma, cibandosi dei suoi tessuti, eliminando tutto il materiale fibroso. Le larve si muovono verso l’interno, scavando tunnel e larghe cavità. Il periodo larvale varia da uno a tre mesi. Le larve si moltiplicano in fibre a forma cilindrica: generalmente questa fase avviene fuori dal tronco alla base della pianta. Nello stadio terminale della infestazione si produce un collasso della pianta: solo a questo punto le colonie di insetti abbandonano la palma attaccata migrando su un nuovo esemplare. Le contromisure? «Bisogna innanzitutto provvedere a abbattere immediatamente le palme colpite, per distruggere con il fuoco tutti gli insetti che vivono all’interno – sottolinea Mauro Costantino -. Per effettuare questa operazione, bisogna seguire una prassi certificata, alla presenza di professionisti agronomi. Poi, a mio avviso, bisogna tenere a bada gli stregoni improvvisati e incompetenti, che stanno diffondendo micidiali miscele chimiche, mettendo a grave rischio la salute loro, di chi li circonda e quella dei proprietari delle piante». Un consiglio che le amministrazioni comunali della costiera sorrentina sembrano aver recepito. «Ho contattato tutti i sindaci, da Meta a Massa – continua Mauro Costantino - per sollecitare l’emissione di apposite ordinanze che dettino tempi perentori e modalità chiare per l’eliminazione degli esemplari attaccati dal Punteruolo e magari, ove e se possibile, concedere un contributo d’incoraggiamento a favore del privato che finalizza l’abbattimento correttamente e nei tempi richiesti. Nell’ambito delle attività di prevenzione e di controllo, appare sempre più chiaro tenere a bada chi, sfruttando il panico, la preoccupazione e l’esigenza di risparmio dei privati, svolgono operazioni al limite del crimine botanico. Personalmente sto effettuando, con apposita strumentazione, dei rilievi termografici per accertare con uno o due mesi di anticipo se l’insetto ha già colpito. Eventualmente sulle palme ancora sane provvedo ad applicare un sistema di difesa più semplice, più economico e meno dannoso che disorienta ed allontana l’insetto scongiurando così il rischio della deposizione delle uovo». (Giuseppe Damiano il Mattino)

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