giovedì 31 dicembre 2009

Cascetta: il mio piano per cambiare la Campania

L’assessore apre ai moderati e lancia stilettate a De Luca. De Mita: nel Pd mi fido solo di Amendola

Regione Campania - Non scende ufficialmente in campo perché «bisogna pensare prima ai programmi e poi ai nomi», ma studia da governatore. Ennio Cascetta chiude il 2009 partecipando a un’assemblea nel centro sociale «Casa Mia» di Ponticelli: «Questo è il vero modo di fare politica - dice salutando i dipendenti dell’Ansaldo-Breda, la gente del quartiere e il consigliere comunale Antonio Borriello, motore dell’iniziativa - dobbiamo fornire risposte concrete ai bisogni della gente». È l’occasione giusta per una riflessione a tutto campo sul futuro della Campania che ha il sapore di un programma elettorale, in dodici punti. L’assessore regionale ai Trasporti pone al primo posto il lavoro che «non va inteso come assistenza» ma come il prodotto di «uno sviluppo economico responsabile». In questo senso Cascetta propone controlli più rigorosi sull’impiego dei fondi pubblici assegnati alle aziende e suggerisce di concentrare le risorse sulle filiere economiche, «dal ferro all’aerospazio fino all’enogastronomia». Ma soprattutto, tuona, «il governo deve smetterla di scippare i fondi Fas al Sud». Qui è durissimo con il coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino: «Da sottosegretario al Cipe non ha detto una parola quando le nostre risorse sono state dirottate al Nord». Un altro tema cruciale riguarda la legalità. Cascetta parla della lotta alla camorra e si rivolge al sindaco di Portici Enzo Cuomo, seduto in prima fila, che da tempo combatte la malavita organizzata: «L’ordine pubblico spetta allo Stato ma la Regione può potenziare il microcredito, aumentare i controlli sulle imprese ed eliminare le gare al massimo ribasso». Per la Sanità la strategia di Cascetta è «dare maggiori risorse alle eccellenze avendo il coraggio di compiere anche scelte impopolari». Per sostenere il mondo universitario l’assessore ai Trasporti lancia l’idea di «assumere a tempo indeterminato i ricercatori», mentre per lo sviluppo del territorio punta su «edilizia e infrastrutture». Non mancano le critiche al presidente dell’Unione Industriali di Napoli Gianni Lettieri che, in un’intervista al Mattino, ha illustrato il suo piano di rilancio del waterfront: «Sono cose che abbiamo in testa e diciamo da anni - chiarisce l’esponente della giunta Bassolino - e sulle quali lavoriamo assiduamente». Sempre a proposito di infrastrutture, insiste sulla necessità di «fare squadra realizzando nuove sinergie. L’aeroporto di Pontecagnano, ad esempio, non è decollato perché è prevalsa una logica municipalistica». Un affondo che molti in sala considerano rivolto al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, suo principale sfidante nella corsa per la candidatura a governatore. Cascetta si dice convinto che la rimonta sia possibile («ce lo ha insegnato il Napoli, che ha ribaltato numerose partite in extremis»), ma molto dipenderà dalle alleanze. A questo punto la parola d’ordine è «coalizioni più ampie possibili». Il messaggio è rivolto soprattutto all’Udc, che ha dettato le condizioni per il dialogo: «Sono d’accordo con Ciriaco De Mita - afferma Cascetta - sulla necessità di riequilibrare i poteri tra giunta e Consiglio ma fissando tempi certi per le decisioni dell’assemblea; considero urgente anche il trasferimento delle funzioni dalla Regione agli enti locali. Su questo dobbiamo confrontarci». Una mano tesa che De Mita non rifiuta quando, durante il brindisi con amici e dirigenti dell’Udc ad Avellino, rinnova la stima nei confronti del segretario regionale del Partito democratico Enzo Amendola: «Fidarsi di lui forse è bene, non fidarsi ancora del Pd è meglio. Parlo con tutti, tranne che con i maligni. Credo soltanto ad Amendola quando dice in maniera convinta che è tempo di mettere da parte i rancori passati. Agli altri che dicono la stessa cosa non credo». E ancora: «Molti altri lasceranno il Pd perché nessuno sta bene in quel partito. La politica come occupazione del potere - attacca l’europarlamentare - è finita». (Gerardo Ausiello il Mattino)

Nessun commento: