sabato 27 febbraio 2010

Dissesto idrogeologico, allarme per tutta la costiera

Sorrento - Anno zero per la penisola sorrentina dove bastano poche piogge per rilanciare sistematicamente l’allarme per frane e smottamenti che con chirurgica precisione colpiscono aree dove non esiste prevenzione e sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici che solo sulla carta vietano la realizzazione di costruzioni. La stagione invernale 2008-2009 fece da battistrada ad una serie di dichiarazioni rilasciate dai vertici della protezione civile e rimaste inascoltate dai responsabili degli enti comunali e regionali per proteggere un territorio che per vaste aree è soggetto a sprofondamenti del sottosuolo, arretramenti delle linee di costa, alluvioni e frane che determinano, oltre a situazioni di pericolo, danni economici e sociali. L’intera penisola sorrentina richiederebbe misure di salvaguardia urgenti e serie di prevenzione nelle zone più a rischio. D’accordo su questo fronte ambientalisti, tecnici del settore e geologi che unanimemente ritengono che occorre fronteggiare le situazioni a rischio elevato, soprattutto per l’incolumità e la sicurezza delle persone, nonché del patrimonio ambientale e culturale, con finanziamenti non solo ordinari ma anche straordinari indirizzati a sanare la fragilità di un territorio. La cronistoria della costiera scandisce da tempo una sequenza di manifestazioni franose le cui cause sono note a tutti e che colpiscono con sconcertante periodicità la statale 145 di accesso alla penisola sorrentina, la statale 163 in direzione Positano, le antiche mulattiere di collegamento interno tra i comuni della costiera e le rampe ottocentesche di accesso a spiagge e litorali. Finora si è fatto poco e male. La lotta contro le forze della natura è determinata soprattutto da fenomeni di pericolosità dovuti alla presenza umana ed a fattori politici. La difesa del suolo non ha più motivo di essere varata in maniera razionale su un territorio ricchissimo di speculazioni con lo sviluppo di una intensa accelerazione urbanistica che negli ultimi quaranta anni si è radicata dappertutto. Complice il cambiamento del clima la penisola sorrentina è rimasta nell’ultimo decennio vittima di eventi franosi annunciati che si susseguono purtroppo sempre con maggiore frequenza ed intensità, stravolgendo la vita e le attività socio-economiche di un territorio a vocazione turistica, con pesanti ripercussioni su aziende alberghiere, commerciali, artigianali e contadine. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Prime di scrivere un'articolo un giornalista dovrebbe prima informarsi. Queto inverno ha piovuto il 43% in più della media degli ultimi 30 anni (fonte UCEA statistiche)oppure le piogge di queto inverno le ho percepite soloio? le frane sono un fenomeno naturale che modellano i versanti, siccome in penisola si è costruito selvaggiamente grazie a leggi che impediscono tutto, la coneguenza è l'abusivismo e l'aumento del rischio. Una politica urbanistica corretta doveva fare edificare in modo corretto dove si poteva (non impedirla di fatto ed i margini c'erano) e nello stesso tempo abbattere subito dove c'era rischio.