mercoledì 24 febbraio 2010

Pdl, scoppia il caso inquisiti

De Girolamo sbatte la porta

Caos liste nel centrodestra. “Liste pulite” con dentro gli inquisiti, partitini “fai date” al di fuori di ogni controllo, donne in rivolta nel Sannio. Una bufera. A Caserta si ribella Mario Landolfi, numero due del Pdl campano, che denuncia il proliferare di troppi simboli e minaccia di candidarsi alla presidenza della Provincia contro Domenica Zinzi dell’Udc già benedetto da Berlusconi, Fini e Cesa. A Roma sbatte la porta e abbandona la riunione del giurì etico campano Nunzia De Girolamo, giovane deputato e coordinatrice sannita del Popolo della libertà: «Troppe eccezioni. Il codice si applica a tutti oppure è meglio abolirlo». Codice che prevede l’esclusione di condannati e rinviati a giudizio nel Pdl e in tutta la coalizione. «Sono uscita — spiega in serata la De Girolamo — con molta serenità anche se è vero, sì, ho sbattuto la porta. Il codice deve valere per tutti, dal Pdl alla lista del presidente, dall’Udeur all’Udc. E invece vedo spuntare inquisiti in ogni parte della Campania. E poi, se anche si decidesse qualche singola eccezione bisognerebbe stabilirne i criteri. Dico questo perché credo nella giustizia e non capisco le deroghe a favore di amici degli amici. Esco dunque dal giurì anche se resto nell’ufficio politico regionale». Giurì campano in cui restano gli altri due componenti, il deputato Italo Bocchino e il senatore Pasquale Giuliano, cui tocca decidere anche il caso del presidente del consiglio regionale in esilio, Sandra Lon ardo, rinviata a giudizio nel processo “Udeur connection”, che da Roma ha fatto già sapere che sarà comunque candidata per il Campanile. Il sottosegretario Cosentino ha invitato la De Girolamo a ripensarci ma proprio nel Sannio è scoppiata intanto la rivolta delle donne. Tre i posti in lista, due per i consiglieri uscenti, il terzo tocca a una donna in base alla nuova legge regionale. «Abbiamo indicato l’avvocato Marcella Sorrentino — denuncia il coordinamento femminile Pdl — e se non sarà scelta lei stracceremo le nostre tremila tessere». Bufera nel Sannio. Bufera a Caserta dove Mario Landolfi annuncia: «Sono pronto a candidarmi alla Provincia in alternativa a Zinzi». Dopo la sfuriata del sottosegretario Nicola Cosentino, con dimissioni durate 24 ore, ora e il suo vice a riaccendere la miccia Caserta e a denunciare il proliferare di liste, ben cinque, diretta emanazione del candidato presidente Udc Domenico Zinzi. Anche una squadra di “giovani” con qualche ultrasessantenne. «Sul tavolo sono arrivate sedici liste ma la proliferazione — accusa Landolfi — non serve. Gli unici a beneficiarne sarebbero i partiti fai da te costituiti da avventurieri. Pdl, Udc e gli altri partiti veri hanno il dovere di costruire un’alleanza di alto profilo con un massimo di sei o sette liste». In questa situazione arriverà domenica 7 marzo Silvio Berlusconi. Una cena a pagamento per seicento invitati sul lungomare per sostenere il candidato presidente in Regione Stefano Caldoro. Appuntamento confermato dal ministro Mara Carfagna, capolista Pdl a Napoli: «Il 7 marzo potrebbe essere la data giusta». (di Ottavio Lucarelli da la Repubblica Napoli)

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