domenica 28 marzo 2010

Controlli sulla pesca, sei denunciati

Sorrento - Tutela della salute pubblica, rispetto delle norme di sicurezza sulla navigazione, osservazione di obblighi e divieti nello specchio d’acqua della riserva marina protetta di Punta Campanella alla base dell’operazione che ha visto i militari dell’Arma impegnati nelle acque del golfo per una campagna di controlli sul pescato e sulla vendita di frutti di mare a pochi giorni dall’arrivo delle festività pasquali. Nel mirino del nucleo navale dei carabinieri diretto dal maresciallo Pierluigi Chiocca e coordinato dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento anche la tutela dell’habitat marino continuamente minacciato da pescatori senza scrupoli che con il loro comportamento mettono a repentaglio un delicato ecosistema nel quale oltre ad esemplari protetti di fauna e flora vengono spesso rinvenuti antichi reperti archeologici asportati attraverso gli stessi attrezzi da pesca che contestualmente provocano la distruzione di posidonia che funge da barriera all’erosione delle coste e da polmone per il mare producendo ossigeno. Controlli organizzati dei carabinieri hanno focalizzato l’attenzione sulla qualità del pescato che in questo particolare periodo arricchiscono le tavole dei consumatori e dei numerosi ristoranti della penisola sorrentina. In sinergia con il personale medico dell’Asl na3 sud i carabinieri hanno tra l’altro eseguito controlli in una nota pescheria di Piano di Sorrento dove sono stati rinvenuti circa 30 chilogrammi di frutti di mare tra ostriche, tartufi, vongole, lupini ed altro detenuti in cattivo stato di conservazione e destinati alla vendita al dettaglio. Denunciato il titolare dell’attività, un 31enne del posto, l’intero quantitativo di frutti di mare è stato sequestrato e successivamente distrutto tramite immersione in liquidi urticanti. Denunciato anche un 30enne di Castellammare di Stabia, già noto alle forze dell’ordine, per essere stato sorpreso in flagrante mentre esercitava la pesca di frodo nei pressi dello “Scoglio Margherita” nelle acque di Vico Equense raccogliendo tartufi di mare utilizzando bombole ed erogatori di ossigeno vietate dalla legge in materia di pesca subacquea. Sequestrato l’intero quantitativo pescato di circa 5 chilogrammi di tartufi per un valore intorno ai mille euro e destinati a qualche attività ristoratrice del centro stabiese. Il pescato è stato distrutto tramite affondamento in alto mare, il pescatore di frodo se l’è cavata con una sanzione amministrativa di 1.032,00 euro. Denunciati in stato di libertà inoltre un 25enne di Piano di Sorrento, un 44enne di Sorrento, un 37enne ed un 76enne entrambi di Torre del Greco, tutti capibarca, presidenti di cooperative di pesca, armatori di pescherecci sorpresi a navigare nelle acque del golfo di Sorrento in assenza di dotazioni di sicurezza o comunque non conformi alle normative sulla prevenzione dei lavoratori. Sequestrati nella circostanza una serie di giubbotti di salvataggio, estintori, salvagenti fuori norma. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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