mercoledì 24 marzo 2010

De Luca: non parlo della mia ex moglie

Regione Campania - Per un momento, ma è solo un impercettibile momento, si commuove. L’«irregolare» e «carogna» De Luca, le definizioni sono sue, pensa al Plebiscito come ad un messaggio al nostro mondo da parte di quelli che si sono ribellati». «Volevo cominciare così: voi lo sapete che mi sta scoppiando il cuore? Ma poi sarei sembrato troppo tenero e voglio rimanere una carogna. Che dire, si va in tranche, davanti a quella folla non vedi più niente e la tua storia si mescola a quel popolo. In quel momento ho pensato solo a mio padre». È l’ultima settimana di campagna elettorale e molte energie sono state sprecate su quel palco. «La vera chiusura», ammette il candidato del centrosinistra alla Regione. Venerdì ci sarà quella ufficiale. E De Luca ha scelto un itinerario particolare. Pranzo a Casal di Principe, «al ristorante Nco, che sta per nuova cucina organizzata. Ma — avverte — non parlerò di camorra. Voglio ridare dignità ai tanti cittadini perbene di quel paese». E poi nel pomeriggio Aversa. Ancora il casertano. «Quella è un’area delicata dove la pressione politico-clientelare è molto forte. Tentiamo di accendere una fiammella anche lì». Sempre solo, il candidato dei partiti senza partiti. Che, azzeccata la mossa della piazza, deve ora tentare il tutto per tutto. Il rischio è che dopo un successo clamoroso come quello del Plebiscito ora faccia qualche passo falso. Come per esempio denunciare che a Scampia si starebbe consumando la compravendita di voti da parte di esponenti del centrodestra. «Beh, che ci sia compravendita di voti non è nulla di nuovo. È cosa nota che ci siano pratiche deteriori nel centrodestra», afferma. Sicuro solo nel centrodestra? Paolo Ferrero, candidato alle regionali per la federazione di sinistra, ha annunciato un dossier sul voto inquinato a destra e a sinistra. «Dio lo benedica — se ne esce De Luca —. Saremo grati del dossier, mica grideremo al complotto. Anche se io sto tentando di recuperare i voti persi quando Ferrero era ministro del governo Prodi». Altro esempio. Una risposta alla feroce arringa deluchiana di sabato scorso è firmata da Ciriaco De Mita che lo ha punzecchiato sul privato. «Parla spesso di sanità e senza nessuna cultura di governo— dice il leader di Nusco —, lui che ha imposto la moglie che non aveva titoli a un concorso pubblico di una Asl». E conclude: «Il sindaco di Salerno, che si è affidato ad un suggeritore che ha cultura leninista, sfugge dai problemi e dai contenuti, in lui vedo in questi giorni l’aggressività dell’impotente » . «De Mita, Dio lo abbia in gloria — così De Luca —. Anche se devo dire che ultimamente è un po’ distratto. Ho parlato del programma elettorale per i due terzi del discorso del Plebiscito. Forse non vuole cacciare la politica politicante». E sulla vicenda che riguarda la moglie taglia a corto: «Sulla mia ex moglie se la vede De Mita». Per una volta voglia di parlare d’altro, De Luca non ce l’ha. E difatti frettolosamente liquida anche la pagina firmata da Marcello Sorgi su La Stampa che ipotizza un intervento di Nicola Cosentino nella riuscita del Plebiscito. «È probabile che ci sia una verità. Sicuramente sono stato aiutato dalla vicenda giudiziaria di Cosentino, da Conte e da Berlusconi stesso». (di Simona Brandolini da il Corriere del Mezzogiorno)

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