mercoledì 19 maggio 2010

70 Chef riscoprono il cibo di strada

Vico Equense, ridente centro turistico affacciato sulla costiera sorrentina, collocato strategicamente nel triangolo d'oro dell'alta ristorazione italiana, fra Napoli, Sant'Agata e Nerano, si trasforma per tre giorni nella capitale del gusto italiano. Qui infatti dal 23 al 25 maggio si celebra "Festa a Vico" un trionfo del gusto e dei sapori genuini italiani. L'idea è partita da Gennarino Esposito consacrato dalle grandi guide gastronomiche, con il suo mitico ristorante "La Torre del Saracino", nel novero dei grandissimi chef nazionali in compagnia di Gianfranco Vissani, Moreno Cedroni, Fulvio Pierangelini, Heinz Beck. Festa a Vico è un vero e proprio happening culinario che invade il borgo di Marina di Aequa, dove si potranno gustare gli originali piatti elaborati da famosi chef nazionali e da alcune giovani promesse della cucina italiana. Ogni anno i tre giorni della festa seguono un filo conduttore, una tre giorni di incontri, iniziative ed escursioni che culmina l'ultima sera in una spettacolare cena, a "Le Axidie". Il filo conduttore dell'edizione 2010 della Festa a Vico sara': "Il carretto passava ... le cose di sempre". Un tema che si pone sulla scia dei leit motiv della passata edizione "Carmela Cosenza Mamma" concepita come l'evocazione di profumi e sapori che avevano caratterizzato l'infanzia degli chef, in pratica la genesi di una professione. Nel "carretto passava....le cose di sempre" il tempo si allunga, il passato si fonde col presente e probabilmente col futuro. I nomi cambiano ed anche le situazioni. "Il richiamo che si sentiva per i vicoli di Forcella "Fortunato tene a'rrobba bella, 'nzogna, 'nzogna" per vendere i taralli con sugna e pepe - dice Gennarino Esposito - non lo possiamo piu' ascoltare, ma il cibo di strada, quello per spuntini veloci, per una piccola pausa pranzo o per sostituire una cena, perchè più a buon mercato, il cibo che mangi con le mani, non necessariamente seduto, il finger food di chi parla bene, non scompare. Anzi è un fenomeno trasversale a tutte le società occidentali ed orientali, un momento, forse l'unico, comune a popoli spesso lontani e non sempre amici. Noi, nel nostro piccolo di promotori di una festa tutta italiana, viviamo Vico con questo stesso spirito, un ecumenismo laico che passa attraverso la pancia e che, inevitabilmente, genera sorriso e voglia di vivere". E dunque su questo tema si eserciteranno 70 chef stellati tra i migliori d'Italia in un evento unico e irripetibile: un trionfo di sapori e colori che si tramuterà in oltre 6000 assaggi di cucina d'autore; 240 vini in degustazione per circa 1000 ospiti rappresentati da 200 ristoratori di tutta Italia fra cui dieci giovani promesse della cucina italiana alle quali si offre la visibilità per mostrare il proprio talento; 400 operatori del settore, giornalisti, enogastronomi, sommeliers, artigiani enogastronomici, produttori di vini. Commenta ancora Gennarino Esposito: "Se mi chiedete come è nata l'idea della Festa a Vico, non vi so rispondere . Mi piacerebbe dire : "Il giorno x alle ore y prese forma questo pensiero ella mia mente". Ma non e' stato cosi'. Tutto forse nasce dal desiderio di ricambiare il piacere datomi da amici e colleghi incontrati fuori del mio territorio, di ospitarli nella mia terra, a Vico Equense, al centro della Costiera Sorrentina. Ma la genesi è meno interessante di come si concretizzata l'idea. Gli amici e i colleghi sono arrivati e, fin da subito, la Festa ha assunto le dimensioni dell'"happening", dove tutto può accadere. E, se è necessario trovare un senso alle cose , allora questo e' quello della Festa: essere contenti per tre giorni". Certo è che l'evento di anno in anno si sviluppa e si arricchisce seguendo un tema specifico senza mai perdere il suo spirito. Se per la prima edizione il tema scelto e' stato "Cuochi e Vignerons" (incontro di 30 tra i piu' importanti produttori di vini provenienti dalle zone di Borgogna, Bordeaux e Champagne), altre idee e altre emozioni sono venute dagli appuntamenti successivi: "Il gioco delle mani amiche" (ogni chef ha portato con sè il proprio artigiano enogastronomico del cuore); "Cose nostre..nelle loro mani!" (i piu' famosi prodotti locali valorizzati da ricette create per l'occasione con 25 chef ai fornelli di 16 ristoranti di Vico Equense e frazioni); "Vele e Caicchi ? Cavilli e taralli?" in occasione della Regata delle Torri Saracene; "Segreti e bugie ovvero ?ma che volite a noi"; "Carmela Cosenza? Mamma" dove gli chef sono stati invitati a presentare "i piatti della Mamma", ovvero le ricette che hanno contraddistinto la loro "infanzia culinaria". Grandi cuochi, grandi ricette, grandi vini, ma il successo di Festa a Vico e' anche nella formula della sua organizzazione: di norma nei ristoranti i clienti arrivano e si siedono al tavolo. Mentre il tempo per loro si dilata, per i cuochi, che cucinano in piedi, si accorcia. Alla fine del servizio i clienti si trovano rilassati e felici, mentre chi sta in cucina è solo un po’ più stanco. A Vico, invece, tutti stanno in piedi, per ore, e mangiano, ballano, parlano e bevono, tutti insieme, cuochi e clienti. Inoltre, non si rispettano regole formali. Alla Festa tutti si mostrano per come sono, un po' come le grandi feste carnevalesche venete o romane dove per un giorno la nobiltà usciva dai suoi palazzi e si univa al popolo, si stringono mani, ci si abbraccia, si canta a squarciagola ". (Agi)

1 commento:

Anonimo ha detto...

CRISI ECONOMICA: 10 MILIONI DI EURO A Sant'Oro!

Il Governo promette una lunga stagione di lacrime e sangue: stipendi, pensioni e liquidazioni congelate! La Rai, in perfetta sintonia con la crisi che attanaglia il Paese, 'liquida' Santoro e gli dà una BUONUSCITA DI 10 MILIONI DI EURO! Il conduttore di "Anno Zero" - da sempre di sinistra, da una vita paladino delle giuste cause di lavoratori, consumatori e pensionati, insomma strenuo difensore dei ceti deboli di questa società nella quale e sulla quale ha costruito le sue fortune professionali ed economiche - abbandona il suo ruolo di 'dipendente' del servizio pubblico radiotelevisivo e si prepara a un futuro di 'collaboratore esterno' con un accordo milionario. Il giornalista si dedicherà alle docu-fiction, probabilmente per Raitre. La decisione è stata presa dal consiglio di amministrazione della tv pubblica (7 voti a favore e 2 astenuti) che ieri ha approvato un accordo quadro per la "risoluzione consensuale" del rapporto di lavoro di Santoro. L'intesa prevede la realizzazione di nuovi progetti editoriali che verranno realizzati da Santoro nei prossimi due anni. Al giornalista andrà una BUONUSCITA DI DIECI MILIONI DI EURO! Che i vertici della Rai gettino denaro pubblico al solo scopo di stare tranquilli ed evitare che giungano loro le puntuali telefonate di Berlusconi per fermare Annozero, sostituendolo con un giornalista più malleabile e rispettoso degli ordini di scuderia, risponde solo agli interessi politici e non a quelli giornalistici ed economici della Rai. Ma con quale faccia, poi, la televisione pubblica si presenterà a chiedere il canone anche a persone che non riescono nemmeno a pagare l'affitto di casa?