mercoledì 26 maggio 2010

Crollato il pino secolare di San Vito

Sant’Agnello - Non ha resistito alla forza del vento ed è venuto giù in tanti pezzi dopo essersi spezzato. Sparisce così il secolare pino di San Vito, protagonista di molte battaglie da parte degli ambientalisti che hanno coinvolto l’amministrazione comunale ed i vertici del territorio del partito dei Verdi. Nel 2005 l’accorato appello del wwf sezione penisola sorrentina fu accolto proprio dal Comune di Sant’Agnello con l’allora sindaco Sagristani che in gesto di clemenza ordinò l’immediata sospensione del provvedimento di abbattimento del grosso patriarca chiesto da un privato impegnato nel rifacimento di un muro di contenimento a fronte di una perizia geologica non giurata che consigliava di eliminare l’enorme pino che avrebbe potuto determinare danni a persone ed a cose. Invece per cento anni il grande esemplare censito anche negli archivi botanici ed appartenente alla specie “Pinus Pinea” non si è spostato di un solo centimetro. La perizia fu rigettata consentendo al secolare esemplare di continuare a vegetare nel luogo di nascita. Sulla vicenda ci fu anche l’intervento del portavoce dei Verdi per la penisola Sorrentina Vincenzo Iurillo che oltre a dichiarare apertamente di dover salvare il secolare pino di San Vito propose interventi alternativi all’abbattimento. La battaglia intrapresa ebbe esito positivo, anche a fronte di un regolamento approvato dallo stesso ente comunale per la tutela del patrimonio arboreo del territorio. Il pino di San Vito, come era oramai conosciuto, divenne presto un simbolo che da oltre un secolo si stagliava maestoso sul ciglio del costone tufaceo della omonima località. Ora non c’è più. E’ bastato un po’ di vento a farlo spezzare ed a buttarlo giù. Sul posto si è diretto Claudio d’Esposito presidente del wwf sezione penisola sorrentina che ha immediatamente redatto un dossier fotografico sull’accaduto. Sembrerebbe un cedimento naturale, il tronco appariva secco in diversi punti, anche se sono state rinvenute tracce di interventi capestro sul colletto radicale del secolare pino che potrebbero averne compromesso la staticità. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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