giovedì 20 maggio 2010

“Medici di base e ambulatori, così guarisce la sanità malata”

Flora Beneduce: “Gli interventi sugli ospedali sono indispensabili, ma occorre soprattutto una programmazione efficace”

Vico Equense - Non si arresta l’impegno civile di Flora Beneduce, primario di Medicina degli Ospedali di Vico e Sorrento e candidata Pdl al Consiglio della Campania nella scorsa tornata elettorale. La dottoressa ha incassato oltre 13.500 preferenze. Questo successo, ancora più sorprendente se si pensa che per la Beneduce è stata la prima volta in politica, le ha consentito di imporsi come astro nascente in Regione. Se la proiezione è nazionale (l’on Valducci l’ha investita coordinatrice dei Club della Libertà di Napoli e provincia, ndr ), il primario non dimentica il territorio e continua la sua battaglia per la sanità in Penisola. Dottoressa, la stampa sta “scoprendo” il mal funzionamento della Sanità in Costiera. Come mai solo ora? Con il camice addosso, sfidando anche i direttori sanitari, ho condotto innumerevoli battaglie. Richiedevo personale medico e paramedico e rivendicavo la dignità del malato a godere non solo di un ricovero (spesso negato), ma del supporto di un’equipe capace, composta di diverse figure professionali, tra cui anche psicologi e psicoterapeuti. Non ho mai ricevuto risposte. Ma una combattiva come lei non può essersi arresa… Certo che no. Ho continuato a prospettare soluzioni, a dare risposte, a offrire la mia deontologia ai pazienti. E mi sono fatta portavoce delle difficoltà dei nostri ospedali anche presso il governatore, Stefano Caldoro. Purtroppo l’eredità dell’amministrazione regionale di sinistra, i buchi di bilancio e l’assuefazione alla “malsanità” rendono difficili gli interventi. Ci sono associazioni che denunciano e lanciano richieste. Parole che vanno al vento. Occorre un lavoro a monte. Può approfondire questo aspetto? Ho letto sul vostro settimanale che Cittadinanzattiva propone il “reclutamento” del personale in esubero nell’Asl Napoli 3 Sud e l’annullamento delle due divisioni di Chirurgia e delle due di Medicina. Una prospettiva a cui si può anche pensare, ma non ora. Perchè? È impensabile che il Pronto Soccorso di Sorrento, nelle condizioni in cui versa attualmente, possa essere un polo di emergenza. La struttura non è a norma e mancano i medici che, tra l’altro, spesso non sono formati per interventi d’urgenza. C’è, poi, il problema del congestionamento del pronto soccorso. Arrivano cittadini che chiedono che sia misurata la pressione e la glicemia con reflettometro. Non è l’ospedale che deve soddisfare questi servizi. Gli utenti dovrebbero rivolgersi ai medici di base o agli ambulatori. I primi latitano. I secondi non esistono. Cosa propone per superare l’impasse? Il coinvolgimento di figure istituzionali e di politici del territorio, che smuovano realmente la situazione e che non abbiano paura di scontrarsi con i vertici. Ha sentito del tavolo dei sindaci di Massa Lubrense, Sorrento, Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta e Vico Equense per affrontare i problemi legati, appunto, alla Sanità? C’è sempre stato un coordinamento tra primi cittadini, ma non è mai stato operativo. Ora vedo una mobilitazione e una volontà maggiore. Mi auguro che possano essere raggiunti risultati concreti con l’approvazione nei consigli comunali del documento congiunto che sarà stilato. Nel frattempo, attendo l’incontro fissato per il 20 maggio prossimo, al quale interverranno primari e direttori sanitari dei presìdi della Penisola sorrentina. (Nancy De Maio)

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