lunedì 10 maggio 2010

Gas e vernici cantiere sequestrato ad Alimuri

Meta - Con la stagione turistica alle porte si intensificano i controlli anti-inquinamento delle forze dell’ordine. Sorvegliato speciale il litorale della costiera dove già cominciano a darsi appuntamento gli appassionati della prima tintarella. E proprio su uno dei tratti più frequentati, alla marina di Alimuri a Meta, sono state sequestrate le attrezzature di un cantiere navale mentre l’amministratore dell’azienda, un sessantottenne del luogo, è stato denunciato in stato di libertà per una serie di reati ambientali. Lungo l’elenco delle violazioni riscontrate dai militari dell’arma della compagnia di Sorrento e della stazione di Piano, intervenuti in collaborazione con gli uomini del nucleo operativo ecologico e con il supporto del nucleo subacqueo di Napoli. Nel dettaglio, all’amministratore del cantiere, che sorge su una zona demaniale, è stato contestato l’esercizio dell’attività di rimessaggio dei natanti in assenza delle preventive autorizzazioni regionali per l’immissione nell’atmosfera di gas e particelle di risulta di vernici, solventi e polveri di falegnameria. Sempre di natura ambientale lo scarico abusivo di liquidi derivanti dal ciclo produttivo, sversati direttamente nelle rete fognaria comunale e sul terreno. Inoltre, è stato accertato anche lo stoccaggio illecito di rifiuti speciali provenienti dalle attività di verniciatura e di falegnameria (contenitori di vernici, solventi). I residui della lavorazione, infatti, stando ai primi accertamenti non venivano smaltiti seguendo la normativa vigente, che impone in conferimento ad apposite aziende e la tenuta di una serie di registri con l’annotazione « carichi e scarichi». Infine, nel corso della verifica, sono stati sottoposti a sequestro penale tre macchinari industriali da falegnameria, impiegati per la costruzione di imbarcazioni e per gli interventi di manutenzione sugli scafi. L’operazione dell’altro giorno è la prosecuzione del programma di sorveglianza sulle coste avviata nelle scorse settimane sempre dai carabinieri, coordinati dal capitano Massimo de Bari, sull’isola di Capri. Inoltre, arriva a poche settimane da un analogo provvedimento di sequestro adottato a carico di una lavanderia industriale in località marina d’Equa a Seiano di Vico Equense. Anche in quel caso i militari hanno accertato che gli scarichi della lavorazione, in gran parte costituiti da detersivi, finivano nel rivo d’Arco e da qui direttamente in mare, senza alcun trattamento. Il tutto, a poche centinaia di metri da una delle spiagge più frequentate e causando gravi conseguenze sulla qualità delle acque. Non a caso, in più di una occasione i volontari del Wwf hanno segnalato, proprio nel braccio di mare compreso tra Meta e Vico Equense, la presenza di schiuma e di chiazze scure sulla superficie a pochi metri dalla riva. (Francesco Aiello il Mattino)

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