sabato 15 maggio 2010

Pesca selvaggia, sequestrati cinque chili di datteri

Vico Equense - Denunciati a piede libero per violazione della legge che vieta prelievo e commercio dei datteri di mare due pescatori di frodo di Pompei e Castellammare di Stabia sorpresi al largo di punta Scutolo, in località Cisterna, dagli uomini della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia coordinati dal comandante Demetrio Antonio Raffa. L’operazione si è protratta per oltre cinque ore, dalle diciotto e fino a tarda sera, e ha visto la sinergia operativa tra l’equipaggio della motovedetta CP532, la Guardia costiera di Vico Equense e di Piano, i carabinieri della compagnia di Sorrento e i volontari del nucleo subacqueo di protezione civile di Vico Equense coordinato da Salvatore D’Iorio. Sequestrati ai due trentenni subacquei, bombole e altre attrezzature, tra cui caschi muniti di impianto di illuminazione, reti per la raccolta dei datteri, utensili per la frantumazione degli scogli dove i datteri di mare, specie protetta dal 1998, crescono molto lentamente. Al termine dell’operazione sono stati recuperati cinque chili di molluschi con gusci dalle dimensioni medie varianti tra i sette e nove centimetri. Per raggiungere tale grandezza si calcola che siano stati necessari almeno ottant’anni di vita da parte dei molluschi che crescono negli scogli a una profondità che varia da dieci a trentacinque metri. Dai sopralluoghi effettuati al momento del fermo è emerso che i due pescatori di frodo stavano devastando numerosi scogli ubicati a una quota sottomarina compresa tra i dieci e i venti metri per estrarre i preziosi molluschi di cui è vietata anche a livello europeo sia la raccolta che la commercializzazione. Al termine dell’operazione i molluschi sono stati distrutti e poi riversati in mare per permetterne il loro utilizzo alimentare da parte di altre specie ittiche. Nelle ultime settimane, grazie alla sinergia interforze e all’attivismo del nucleo subacqueo della protezione civile di Vico Equense di cui fanno parte oltre venti unità, si è intensificata l’azione di vigilanza dei fondali della costa vicina che presenta autentici paradisi sommersi come l’oasi a tutela biologia del Banco di Santa Croce. (Umberto Celentano Il Mattino)

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