domenica 16 maggio 2010

Posto a rischio per 40 comunali

Nuova bufera su palazzo Farnese

Castellammare di Stabia - Provvedimenti disciplinari e rischio licenziamento per quaranta dipendenti comunali in seguito all’invio della Commissione di accesso da parte della prefettura dopo l’omicidio del consigliere comunale Gino Tommasino. Revoca delle concessioni ai chioschi all’Acqua della Madonna, blocco del Contratto di Quartiere, annullamento del servizio di sosta a pagamento, revisione della pianta organica di palazzo Farnese, sono soltanto alcuni degli altri provvedimenti imposti dalla prefettura in seguito alle indagini svolte dagli ispettori. Si tratta di un provvedimento contenente cinque prescrizioni, riguardanti atti pubblici, da adottare entro 180 giorni al fine di «rimuovere gli effetti pregiudizievoli – si legge nel documento – derivanti dalle illegittimità connesse alle procedure amministrative». In cima alla lista dei provvedimenti da regolarizzare, c’è proprio il ripristino della legalità e «la cessazione del pregiudizio in atto nel settore della gestione del personale in relazione alle irregolarità riscontrate». La seconda, invece, riguarda la richiesta di revoca di tre affidamenti pubblici: il servizio di sosta a pagamento gestito dalla Sintesi spa; i lavori del Contratto di Quartiere dell’area nord della città; le concessioni demaniali per i chioschi all’Acqua della Madonna. La terza prescrizione chiede di adottare provvedimenti in materia urbanistica, al fine di contrastare l’abusivismo edilizio, mentre la quarta riguarda la richiesta di chiarimenti in merito alla privatizzazione delle Terme di Stabia e alla scelta dell’advisor responsabile delle relative procedure. E sempre nell’ambito termale, la prefettura chiede spiegazioni anche in merito ad «evidenti abusi edilizi non sanabili riguardanti le strutture alberghiere». Infine, al quinto punto, c’è la richiesta di revoca della concessione della gestione della struttura alloggio denominata Nottegiorno, affidata alla società cooperativa sociale «I vecchi e il mare». Cinque punti chiariti dettagliatamente attraverso altrettante schede notificate al primo cittadino, il quale, se non provvederà a dare seguito alle prescrizioni entro 180 giorni provocherà il conseguente scioglimento dell’amministrazione comunale. Ma la comunicazione delle cinque schede in via esclusiva al sindaco, ha però provocato le proteste dei consiglieri comunali, che contestano la legittimità della procedura. Responsabili del controllo delle procedure amministrative del primo cittadino, in assenza di tali atti, chiariscono che «non avremo la possibilità di svolgere la nostra funzione». «Fra le censure mosse alla precedente gestione comunale - spiega Bobbio - vi è quella riguardante la totale inerzia in materia di procedimenti e sanzioni disciplinari, pur in presenza di un rilevante numero di dipendenti comunali gravati da criticità personali e lavorative estremamente pesanti. In relazione a ciò, mi viene prescritto di riattivare pienamente e rigorosamente i circuiti disciplinari interni, anche adottando provvedimenti sanzionatori, alcuni dei quali prevedono la sanzione massima». «Vivo questo momento con grande senso di responsabilità, ma anche con grande determinazione - conclude Bobbio - nella convinzione che esso rappresenta per la città di Castellammare un momento altamente positivo. Va tuttavia sottolineato che il capillare e approfondito esame cui è stato sottoposto l' organico del Comune, unitamente agli esiti dell'accertamento, negativi solo per una parte dei dipendenti, suona come sostanziale promozione di tutti gli altri, che sono usciti indenni da censure e rilievi». (Ciro Saccardi il Mattino)

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