sabato 1 maggio 2010

Sorrento e la festa “dei giardinieri”

Sorrento - La ricorrenza primaverile del santo patrono, coincide quest’anno con il cantiere aperto per il restauro della cripta della basilica. Domani si rinnova il tradizionale appuntamento con la «Festa del patrocinio di Sant’Antonino» (detta comunemente «dei giardinieri») che, dopo il 14 febbraio, è la seconda ricorrenza del calendario liturgico dedicata al patrono della città di Sorrento. Gli appuntamenti religiosi in preparazione alla festa sono iniziati lunedì scorso: le sette comunità parrocchiali di Sorrento hanno animato, a turno, nella basilica di Sant’Antonino, la liturgia serale delle 19.30, seguita dalla benedizione e dalla tradizionale «offerta dell’olio». Questa sera (ore 19.30), vigilia della festa, l’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, monsignor Felice Cece presiederà la solenne concelebrazione eucaristica con il clero del capitolo della cattadrale. Domani, infine, oltre alle celebrazioni in programma (ore 7.30, 9.30, 10.30, 11.30, 18), avrà luogo alle ore 19 anche la solenne processione con la statua del santo, lungo le strade della città. Il corteo, che partirà dalla basilica, si snoderà lungo via San Francesco, piazza Vittorio Veneto, via Marina Grande, Marina Grande, via del Mare, corso Italia, piazza Tasso e rientro in basilica. Le strade interessate alla cerimonia saranno, dal primo pomeriggio, offlimits alla sosta dei veicoli, fino al passaggio del corteo. I lavori di restauro della cripta, intanto, nei giorni scorsi sono stati oggetto di un incontro del rettore, don Luigi di Prisco, con il rappresentate della Curia, don Antonio Cioffi, il coordinatore del Comitato per i restauri Baldo Liguoro, l’architetto Guido Coluccio, direttore dei lavori e Andrea Porzio restauratore, che hanno accolto la visita di lavoro del Soprintendente Stefano Gizzi, con i funzionari Rosalia d’Apice e Angela Schiattarella, direttrice coordinatrice dell’aerea tecnica. All’incontro è intervenuto anche il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo. «È stata – spiega don Luigi di Prisco - una visita accurata, minuziosa, attenta, ma soprattutto diremmo quasi appassionata, che hanno reso quella che poteva essere una semplice ispezione di routine sui cantieri di restauro aperti in un percorso ricco di spunti storici, iconografici e architettonici per i quali ciascuno nel suo ruolo ha cercato di dare la massima collaborazione e cooperazione possibile». (Antonino Siniscalchi il Mattino)

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