giovedì 5 agosto 2010

«Mai avuto sospetti, parlava così bene»

Regione Campania - È caccia al presidente della Popolare del Meridione, Raffaele Cacciapuoti . Con lui è sparito anche molto denaro, otto milioni di euro sui 10 e oltre che Cacciapuoti, napoletano, 44 anni, sposato, 3 figli, ha ricevuto con la sottoscrizione chiusa il 24 luglio 2009 da 842 soci. Tra questi anche Aldo Pace, cittadino onorario di Vico Equense.

«Ho letto i giornali, sono esterrefatto». Aldo Pace, direttore generale della Fondazione Banco di Napoli, che nel progetto della Banca Popolare del Meridione ha creduto, mettendoci 10mila euro, trasecola. Lei di banche se ne intende. E aveva deciso di investire nella nascita di questo nuovo istituto di credito. Si ritiene abbindolato? «Cacciapuoti parlava bene, c’era un collegio sindacale. Mi sembrava una cosa buona per Napoli, c’erano le premesse. Nell’elenco dei sottoscrittori figuravano persone di tutto rispetto. Per me la banca è qualcosa di sacro, deve svolgere un ruolo sociale sul territorio, far sì che si sviluppi l’economia, perché così aumentano il benessere e l’indice di civiltà. Il nostro è stato un versamento simbolico, com’è accaduto in altri casi». Lei è stato presidente onorario del cda solo per pochi mesi. Come mai si è dimesso, ha avuto sospetti? «Nessun sospetto. Ha detto bene, onorario: da ottobre 2009 a febbraio 2010. Io non ero operativo, ho partecipato solo a poche riunioni e non davo consigli, c’erano persone adatte, esperte. Dopodichè non sono abituato a fare la comparsa, nè sono a caccia di incarichi, di ruoli. Mi sono dimesso perchè faccio a tempo pieno il direttore generale della Fondazione Banco di Napoli. In totale lavoro per questa azienda da 52 anni, e alla mia età lavoro come se dovessi fare ancora carriera. Di tutto il resto non c’era sentore». Le è mai capitata una disavventura del genere nella sua vita? «Onestamente, mai». (c.d.n il Mattino)

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