mercoledì 11 agosto 2010

Riflessioni sul cambiamento ed il successo in azienda ed in politica

Sorrento - Una premessa che, forse, troppi dimenticano; il “cambiamento” che caratterizza la nostra vita attuale è veloce e discontinuo. Oggi, in politica e nelle aziende, occorre un nuovo modo di pensare che deve essere anche apparentamente irragionevole ed anche stupefacente. Oggi non esiste neanche “un modello” a cui far riferimento in quanto tutto cambia assai velocemente. Un esempio di questo “mondo pazzo” che ci circonda è dato anche dal fatto che, spesso, aprendo il giornale, o navigando sulla rete o guardando la Tv scopriamo importanti società in crisi, o in grosse difficoltà, che vengono “divorate ed acquistate” dai loro competitors. Eppure alcune di queste venivano, anche da noi stessi, considerate delle vere e proprie società invulnerabili. Perchè sono andate in default? Molto semplice a rispondere! Perchè erano rette da un management “assolutamente incapace”, un management che non aveva una vera leadership e che non aveva saputo “cogliere” i segnali deboli del mercato i quali preannunciavano “il cambiamento”. Chi segue i miei scritti sa bene che ho sempre cercato di far capire che nel mercato economico odierno vi sono “dei sensori” che preannunciano le difficoltà degli scenari futuri, basta essere attenti a coglierli! Infatti chi oggi vince e resiste sono quelle imprese che sanno “catturare” questi segnali e sono rette da un management che ama letteralmente, e con profonda passione, il cambiamento. Per i manager moderni, quelli validi, per i politici futuristici, sono pochi, il cambiamento non è una minaccia ma è una sfida eccitante. Il futuro non è più una “logica proiezione del passato” ma invece è il frutto di tanta creatività. Il futuro bisogna inventarselo, questo è il successo. I managers moderni, ed i politici moderni, sono quelli che hanno ben compreso anche l’importanza di “due risorse critiche”: il tempo e gli uomini. Oltre a queste due risorse il successo lo si ottiene unendo, al perfetto presidio dei vari processi interni all’azienda, anche la triade “qualità – prezzo – servizio”. Infine vorrei sensibilizzare chi mi legge che tutto ciò detto basta relativamente in quanto oggi, anche se si conquista il successo o una leadership o un vantaggio competitivo, bastano 10 giorni di “pausa” per sprofondare nel baratro! Il fattore tempo è assai importante! Ai manager ed ai politici desidero dare un ultimo consiglio. Combattete fino alle vostre ultime forze “la burocrazia” e la “entropia” aziendale, abbattete i muri di scetticismo che sono costruiti sul vecchio modo di dire: “Ma qui si è fatto sempre così”. Costruite “il nuovo”, costruite la “cultura del Noi”, combattete i “conflitti” interni.
10 punti guida su cui riflettere:
1. Avere una chiara visione di ciò che vuoi raggiungere o diventare
2. Credere che puoi farlo veramente
3. Tu sei il solo responsabile del tuo futuro
4. Dichiara cosa vuoi raggiungere
5. Mantieni l’impegno con decisione e forza
6. Definisci i tuoi obiettivi
7. Sviluppa un piano di azione
8. Persisti e non rinunciare finche non raggiungi ciò che desideri
9. Sviluppa gratitudine per ciò che sei e per dove sei ora
10. Pensa sempre a cosa puoi fare per gli altri
Ovviamente tutto ciò non basta se il “manager” non applica altri valori personali (passione – orgoglio – serietà – moralità) e se non riscopre la meritocrazia all’interno della propria azienda.
Mi auguro di aver dato un piccolo contributo, almeno di pensiero riflessivo! (Gaetano Mastellone)

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