venerdì 26 novembre 2010

La casta boccia

Tutti uniti, quando si tocca il portafoglio. L’IdV ha presentato un emendamento, per chiedere l’abolizione dei vitalizi degli ex parlamentari. Votano la proposta in 520: 498 contrari, 22 favorevoli. Questo è stato il verdetto finale stabilito da Pdl, Fli, Pd e Lega, con l’unica eccezione dell’Udc che, all’ultimo momento, quando aveva chiaro che l’emendamento non sarebbe mai passato, ha votato a favore per salvare almeno la faccia. Sono oltre tremila i parlamentari che godono di un vitalizio, esclusi gli oltre mille vitalizi di reversibilità versati ai familiari degli eletti scomparsi. Con assegni che vanno da un minimo di 2427 euro per le reservibili a 9.947 euro lordi mensili. Complessivamente gravano sulle casse dello Stato per circa 130 milioni annui. Ovviamente i numeri aumentano a ogni nuova legislatura, perché per maturare un vitalizio bastano 30 mesi sugli scranni parlamentari. Cioè 2 anni, 6 mesi e un giorno. Fino agli anni novanta era sufficiente un solo giorno di permanenza in carica.

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