domenica 28 novembre 2010

Montecarlo, premiato Gianfelice Imparato

Il problema della monnezza a Napoli «è solo la punta dell'iceberg. I sacchetti sono il lato visibile del disastro vero, l'inquinamento dei terreni e delle falde acquifere che ha provocato un grande aumento dei casi di cancro». L'impegno di Berlusconi di risolvere il problema in due settimane, «mi sembra l'ennesima bufala, propaganda pura». Lo dice Gianfelice Imparato, nato a Castellamare di Stabia nel 1956, grande interprete teatrale, fra i protagonisti di "Gomorra" e fresco vincitore del premio come miglior attore al "Festival de la Comedie di Montecarlo" per la commedia "Into paradiso" (in uscita a febbraio) di Paola Randi. Un riconoscimento, che «considero per tutto il film, in cui si parla di immigrazione e integrazione mettendo la macchina da presa dall'altra parte. Si mostra per una volta un napoletano che deve integrarsi nella comunità strutturata e perfettamente organizzata di srilankesi a Napoli, che conta ormai circa 5000 persone». Nella storia Imparato è un ricercatore universitario, che dopo essere stato "messo in mezzo" da un politico arruffone, si trova a doversi nascondere fra gli extracomunitari. Il discorso finisce naturalmente sui problemi attuali di Napoli: «Mi sembra una città sempre più degradata e con meno speranze, per quanto abbia anche grandi elementi di valore. È come un laboratorio sociologico, sempre avanti, nel bene e nel male, più spesso nel male. Sono cose che vanno dette senza buonismi. Non si può sostenere che così se ne danneggia l'immagine, sennò ci ritroviamo in mezzo agli stereotipi fra pizza e mandolino». Per l'attore, che abita «in un'isola felice, a Vico Equense, sulla costiera Sorrentina, dove facciamo il 70-80% di raccolta differenziata», in Campania «lo stato quando va bene è assente, quando va male è complice». Le ultime dichiarazioni di Berlusconi «sembrano quelle della crisi della monnezza di qualche anno fa. Riassume tutto benissimo un cartello che ho letto, Berluscò, il miracolo della monnezza è stato 'a monnezza dei miracolì. Non basta scavare buche per risolvere il problema. Avrebbe più senso dire "ci impegniamo in due settimane a risolvere l'emergenza, in due anni a costruire i termovalorizzatori che servono e in 20 a bonificare dell'inquinamento il territorio"». L'attore sarà nelle sale cinematografiche a dicembre con un'altra commedia, "La bellezza del somaro", diretta da Sergio Castellitto, sul conflitto generazionale fra padri e figli: «Io, Sergio e Margaret (Mazzantini, ndr) siamo amici da ragazzi, è stata una bellissima esperienza tornare a lavorare insieme». Imparato sta anche per tornare a teatro: «Dal 9 al 19 dicembre sarò al Carcano di Milano con Il grande capo, un testo teatrale di Lars Von Trier da cui lui ha anche tratto un film, e da gennaio sarò di nuovo in scena con "L'oro di Napoli"». (Gazzetta del Sud On Line)

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