martedì 23 novembre 2010

Provolone del Monaco, parte il Gran Gala Tour 2010

Vico Equense - Si rinnova da domani l’appuntamento con il provolone del monaco, uno dei prodotti dop del territorio del comprensorio Penisola sorrentina-Monti Lattari. A dare il via al Gran Galà Tour 2010, sarà il concorso con il trofeo in bronzo, scolpito dall’artista Antonio Gargiulo, assegnato al migliore produttore del formaggio stagionato tra i 12-16 mesi. Il concorso, effettuato con la collaborazione dell’Onaf, organizzazione degli assaggiatori di formaggi, è riservato esclusivamente ai 15 caseifici iscritti alla dop, il cui territorio comprende tredici comuni. Nel pomeriggio alle 18 nel castello Giusso avrà luogo il convegno «Il provolone del monaco dop: una grande risorsa per il nostro territorio». «Ancora una volta il Gran Galà – afferma Giosuè De Simone, presidente del consorzio di tutela – si presenta come una occasione per tracciare un bilancio sul sempre più autorevole ruolo, anche in chiave economica, ricoperto dal nostro prodotto. La sua fama ha ormai varcato i confini della Campania, come attesta anche la prestigiosa Grolla d’Oro ricevuta lo scorso dicembre a Saint Vincent nella più prestigiosa vetrina del settore caseario». La manifestazione vicana è il primo dei sei appuntamenti che il Consorzio ha organizzato in vari comuni nel territorio del marchio dop. Il 2 dicembre un evento è in programma al Circolo Nautico di Castellammare. Il giorno dopo a Pimonte, dove all’hotel Montuori si discuterà sull’incontro tra il tipico formaggio ed il locale paniere. Altre tappe a Massa Lubrense il 6 dicembre, Sorrento il 16 e Agerola il 17, dove si discuterà del futuro della zootecnica. Qui sarà assegnato il premio intitolato ad Andrea Buonocore; a Sorrento, invece, in collaborazione con l’Associazione studi storici sorrentini sarà assegnato il premio Antonio Caccaviello. (Umberto Celentano il Mattino)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vorrei dire solo una cosa, una cosa sola, agli assaggiatori dell'Onaf: per sfizio, per divertimento, fatevi far assaggiare anche i provoloni non iscritti a questa fantomatica DOP e fate la differenza. Ci sono diversi caseifici che non hanno aderito alla DOP, a S.Andrea, a Moiano, ad Arola. Andate e assaggiate e vedete se non è come dicono tutti che quelli sono i migliori.

Anonimo ha detto...

perchènon adcerire alla DOP allora?
Un consorzio per tutelare spingere e garantire sembra una cosa BUONA.Se poi perchè si devono pagare delle quote, bhè anche per essere TUTELATI dal datore di lovoro si deve pagare il libero SINDACATO..per PAGARE le tasse si DEVE pagare un COMMERCIALISTA...
quel'è il problema quindi??
Se c'è qualcosa di .."diverso"..diciamolo
allora!!

Anonimo ha detto...

Sì, c'è qualcosa di diverso.
Il mitico disciplinare della DOP è semplicemente ridicolo e inventato a tavolino da quattro incompententi.
Ad esempio il latte della "mucca agerolese" è una fesseria, perchè gli antichi casari non l'hanno mai usato nè hanno fatto mai distinzione tra una mucca e l'altra.
Ci sono questa e tante altre cose modaiole, tipiche di slow food, che se applicate riducono il provolone del monaco ad un prodotto di cartone.
Vergogna.

Anonimo ha detto...

E che dire del latte tedesco?
La DOP è semplicemente una bugia!