venerdì 13 maggio 2011

Gennaro Cinque una persona di carattere

Vico Equense - Alla fine della consiliatura logica vuole, avendolo fatto in passato, esprimere alcune considerazioni strettamente personali sul Sindaco e su questa amministrazione. Cinque anni fa, con un consenso molto ampio, i cittadini di Vico diedero a Gennaro Cinque il gravoso incarico di guidare la nostra città con la speranza di aver intrapreso una fase nuova. La partenza determinata confermò queste speranze. Il coraggio di dare le deleghe agli assessori senza troppi compromessi. Il coraggio di azzerare gli incarichi dei (troppi) dirigenti comunali. Il coraggio di partire con il porta a porta quando tante strade della Provincia erano piene di rifiuti e le loro immagini mortificavano Napoli in tutto il mondo. Il coraggio di prendere decisioni anche difficili. Il coraggio di mettere mano alla R. Bosco, là dove per tanti anni si erano udite solo parole. Il coraggio, infine, di infischiarsene di chi l’additava, con sarcasmo, “Sindaco operaio” e che dopo ha dovuto prendere atto, con amarezza, essere il suo formidabile punto di forza e di consenso tra la gente. A metà consiliatura una diversità di valutazione sulla riorganizzazione delle scuole causò una lacerante ferita nella coalizione e una profonda crisi istituzionale, la cui risoluzione ha lasciato strascichi velenosi e amarezze personali. Per il Sindaco fu un momento di sbandamento, per la prima volta provò un senso di frustrazione, sentì sfumare il suo rapporto con la gente, avvertì un freno alla sua voglia di fare.



I progetti presentati, i tanti lavori in corso e la metanizzazione in fase avanzata (con tante strade malridotte) non ammettevano tregua e per forza di cose bisognava andare avanti. E Gennaro Cinque non si fermò. Andò avanti per la Sua strada assumendosi le proprie responsabilità e caricandosi sulle spalle larghe il peso delle sue decisioni. In un (mal)costume politico ove è prassi consolidata il tirare a campare, dove ognuno si accredita le cose fatte bene e addebita agli altri quelle fatte male o non fatte, ha avuto sempre il coraggio di essere in prima linea e metterci sempre la propria faccia. E non è poco! Durante la posa delle condotte del gas ha sfruttato l’occasione per sistemare e allargare strade, costruire o rinforzare muri e piccoli ponti, ampliare l’illuminazione pubblica, cablare il territorio per posare, un domani, la fibra ottica, costruire pezzi di fogna bianca (vedi Pietrapiano e S. Vito ove questo intervento era stato finanziato e mai eseguito tempi addietro) e fognatura nera in tante strade delle nostre borgate. Non l’hanno fermato gli scioperi e le manifestazioni (che pena vedere i bambini portati in piazza senza capirne il perché). Non l’hanno fermato le critiche degli oppositori dentro e fuori il Consiglio Comunale. Non lo hanno fermato le tante denunce sui giornali, alla Prefettura e alla Procura. Certamente qualche errore è stato commesso, è da mettere nel conto di chi lavora. Chi non fa niente non sbaglia mai! Una sola cosa voglio evidenziare agli amici ambientalisti e non: non sempre l’allargamento di una stradina o l’abbattimento di un albero è sinonimo di abusivismo o urbanizzazione selvaggia, in molti casi può rappresentare un bene primario o una necessità. Una stradina di 30-40 centimetri più larga può salvare una vita umana in caso di pronto soccorso, sono stato testimone di interventi del 118 nelle nostre borgate in cui l’ambulanza si è dovuta fermare molto distante dall’abitazione della persona richiedente aiuto. Vi risparmio il racconto dello strazio dell’infartuato e dei suoi familiari quando hanno dovuto caricare il proprio caro su una seicento o su un’ape, specialmente in condizioni di freddo e pioggia! Chi vive in centro probabilmente un’esperienza del genere non l’ha mai vissuta e gli auguro di non viverla mai! Ci sarebbe da dire ancora molto, cinque anni non si possono racchiudere in poche righe ma a questo punto bisogna tirare le somme. Celebrati i pregi, più che sufficienti, per rinnovargli il mandato per i prossimi cinque anni, smontate le accuse strumentali, verificato l’esito improduttivo delle tante denunce, giustificati gli errori, rimane a carico di Gennaro Cinque un solo addebito: ha la testa dura e un carattere particolare. Ma siamo proprio sicuri che questo sia un difetto? << Tutte le persone di carattere hanno un brutto carattere>>! Questo non lo dico io. Questo amava ripeterlo spesso il compianto SANDRO Pertini, uno dei pochi presidenti in cui si riconoscevano tutti gli italiani! Di tutto, cari amici, ha bisogno Vico Equense tranne di un sindaco senza carattere, troppo accondiscendente, troppo remissivo o troppo pieghevole, magari dedito ad estenuanti trattative prima di prendere una qualsiasi decisione. O peggio ancora che sia facilmente condizionabile o ricattabile. Gennaro Cinque è una garanzia! Una persona di carattere, un lavoratore tenace che, facendo tesoro della quinquennale esperienza maturata, porterà avanti la modernizzazione della nostra graziosa città e che sarà sempre in prima linea affinché Vico Equense abbia un domani più vivibile.
Saluti da Salvatore Guida

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