domenica 8 maggio 2011

Rosetta bastona il «suo» Pd: mai un aiuto

Fonte: di Carlo Tarallo da il Corriere del Mezzogiorno

Rosetta Iervolino e i suoi dieci anni da sindaco: un’intervista all’Ansa per togliersi un paio di meteoriti dalle scarpe. La sindaca ne ha per tutti, a cominciare, guarda un po’, dal Pd. Il suo partito, quello che ha contribuito a fondare, l’ha lasciata sola. Questa l’amara constatazione di Rosa Russo Iervolino: «Il Partito Democratico non mi è stato accanto e non sempre ha avuto l’umiltà di capire, prima di giudicare. Ho sempre molto creduto e continuo a credere nel Partito Democratico – spiega Rosetta – Devo dire che a Napoli non l’ho mai sentito vicino e neanche il partito di Roma. Napoli è la città con il più alto tasso di disoccupazione, povertà, carenza di strutture. Se uno non conosce la realtà di Napoli non riesce neanche a immaginarle le difficoltà, non dico a capirle».



LE FREEPRESS DI LETTIERI – A giorni la città sarà inondata di free press del centrodestra, la Iervolino viene ritratta come simbolo di tutto ciò che non è stato fatto oppure è stato fatto male. Anche stavolta è lei a dover affrontare critiche e accuse: inevitabile considerato che ha governato Napoli per dieci anni, ma il suo partito non l’ha aiutata. «Napoli – aggiunge – è una città dove c’è la camorra, dove ci sono mille problemi, e allora bisogna avere l’umiltà di capire prima di giudicare. E non sempre anche a livello centrale, il partito ha avuto questa umiltà. Non ha capito e ha giudicato male. O semplicemente se ne è disinteressato. A livello locale è ancora troppo diviso in gruppi e gruppetti personali, non riesce a volare alto». Che il Pd a Napoli non voli alto non è una grande rivelazione, basta vedere l’ ultimo capitolo delle primarie-caos, con il libro-verità di due sociologi “infiltrati” nello staff di Nicola Oddati al centro di un piccolo giallo.
«POLITICAMENTE BERLUSCONI NON MI HA MAI AMATA» – Ma Rosetta ne ha anche per Berlusconi: «Quando ha vinto la prima volta, era dopo la nostra sconfitta nel 1994 – racconta – Martinazzoli non si fece trovare e fui nominata reggente del Partito Popolare. Il governo del partito straordinario era composto da me e dai due capigruppo che erano Mancino per il Senato e Andreatta per la Camera. A Berlusconi mancava qualche parlamentare al Senato per avere la maggioranza, tanto è vero che ne comprò due o tre. Convocò la delegazione del Partito popolare – aggiunge – e appena entrammo nella stanza Berlusconi ci disse: ecco tre magnifici ministri del Governo Berlusconi. E noi gli dicemmo: Presidente, tre leali oppositori del Governo Berlusconi. Così portammo il Ppi, piccolo ma in grado di fare appunto l’ago della bilancia, all’opposizione. È logico, dunque, che Berlusconi non mi ha mai amata».
«RESISTENZA AI POTERI FORTI» -Rosetta rivendica di aver opposto resistenza ai poteri forti: «Non ho mai ceduto a pressioni di interesse e non ho mai fatto qualcosa perchè poteva far comodo a qualcuno che aveva la proprietà dei giornali o grossi altri poteri. Cosa mi ha fatto male in questi anni? Mi ha fatto male praticamente tutto, anche se sono orgogliosa, posso essere con il cuore a pezzi ma non lo lascio vedere. Mi ha fatto male – ricorda la Iervolino – che la mia città, della quale avevo un’immagine forse un pochino troppo dolce avesse uno stile di politica e di informazione mentitore, selvaggio e cattivo. Io sono stata parlamentare di Roma, d’Abruzzo, ho fatto campagna elettorale in Sardegna, non ho mai trovato uno stile che arrivasse alla cattiveria personale, uno stile non rispettoso».
I «LUPI» DEL CONSIGLIO COMUNALE – E il rapporto con il consiglio comunale? «Ricordo con grande rispetto il consiglio comunale, non ho perso una sola seduta, anzi una sola quando nel primo mandato sono andata a maggio due giorni a Lourdes – sottolinea – ed ora mi viene anche da pensare che se fossimo riusciti a non sbranarci a vicenda e a lavorare insieme, forse avremmo potuto fare molto di più».
AI CANDIDATI: «NON FATE PROMESSE IRREALIZZABILI» – C’è un consiglio, poi, che è pronta a dare al suo successore: quello «di non raccontare balle». «Seguo con molta discrezione la campagna elettorale, perchè finchè faccio il sindaco non farò mai politica in senso aspro e cattivo perché rispetto i partiti e ancor di più le istituzioni, però leggendo i giornali sento promesse mirabolanti. Tutti aggiustano tutte le strade, tutti trovano posti di lavoro, tutte cose sacrosante, ma che a volte escono dalle competenze del Comune».
«MALTRATTATA DALLA STAMPA» – «Consiglio di non promettere nè cose che fuoriescono dal nostro mandato, nè cose che non sarebbero fattibili. Certo che sarebbe fattibile aggiustare tutte le strade, ma i soldi?», sottolinea. «Non ho avuto un buon trattamento dalla stampa, ma ho avuto un buon trattamento dalla gente – conclude – e sa perchè? Perchè la gente si fida e sa che se una cosa non è possibile dico no subito. Quindi al mio successore chiedo di essere sincero, di rispettare la gente di Napoli che è gente meravigliosa».

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