domenica 8 maggio 2011

Vico Equense sceglie il futuro in dieci liste

Di Antonino Siniscalchi da il Mattino

Vico Equense - Salvaguardia e sviluppo del territorio, abbattimento dell’ecomostro di Alimuri, infrastrutture pubbliche, qualità della vita, tutela della salute, rilancio di Monte Faito e del litorale che spazia tra i golfi di Napoli e Salerno, completamento del depuratore di Punta Gradelle, acquisizione e valorizzazione del complesso monumentale della Santissima Trinità e Paradiso. Tante le tematiche sulle quali si concentrano le attenzioni dei candidati, ma la campagna elettorale, finora, non ha coinvolto più di tanto la cittadinanza. Dieci le liste che formano la griglia elettorale per le amministrative a Vico Equense, il Comune con il territorio più esteso e variegato della penisola sorrentina, un terzo della superficie della Terra delle Sirene, 29,3 chilometri quadrati, 13 casali, 21mila abitanti, 17.165 elettori. Tre i candidati sindaco, un imprenditore e due avvocati. Una competizione elettorale all’ultimo voto tra Gennaro Cinque, che guida la giunta uscente di centrodestra, Giuseppe Dilengite, che l’ha preceduto nella carica (prima della parentesi commissariale durata oltre un anno tra il 2005-2006, poi vice di Gennaro Cinque per quasi tre anni nella prima parte del suo attuale mandato) e Aldo Starace, già consigliere provinciale del Pci negli anni Novanta.



Diversificati gli approcci ai programmi per affrontare i problemi sul tappeto. Un particolare accento dei due sfidanti si concentra sull’egocentrismo e decisionismo del sindaco uscente, che, a sua volta, replica alle accuse sottolineando i risultati raggiunti con la politica «del fare». Proprio con queste premesse, Gennaro Cinque si rivolge all’elettorato per chiedere il sostegno per un altro mandato, convinto di avere ottenuto, durante la sua esperienza al vertice dell’amministrazione comunale di Vico Equense, risultati storici per le opere realizzate, nonostante il delicato momento attraversato dalle casse dell’ente locale. Giuseppe Dilengite, avvocato, la politica come tradizione di famiglia sulla scia del padre Angelantonio, promette, invece, una attenzione particolare per la qualità della vita e la tutela paesaggistica, forte anche delle competenze e del sostegno di Giuseppe Cioffi, già assessore all’Ambiente della giunta Cinque. Aldo Starace, avvocato, infine, punta su legalità, diritti e doveri, da attuarsi coinvolgendo giovani e cittadini in consulte propositive, a cui lasciare in eredità una futura capacità di governo. In sintesi il passaggio dal «qui comando io» al «decidiamo insieme». Così tra promesse di impianti sportivi, tra cui spicca la ormai mitica piscina comunale, l’abbattimento dell’ecomostro di Alimuri, la chiusura degli eterni cantieri della metanizzazione. Il dibattito politico tra i tre sfidanti, intanto, ieri si è arricchito di un’altra occasione per alimentare polemiche e difficoltà di dialogo. Al confronto pubblico in piazza Umberto I, convocato da Aldo Starace, ha risposto solo Giuseppe Dilengite. Grande assente Gennaro Cinque. «Ho spiegato più di una volta che soltanto attraverso il confronto tra candidati i cittadini possono capire le reali intenzioni degli aspiranti alla carica di sindaco – ha sottolineato Aldo Starace - negarlo significa privare il popolo del diritto di avere una visione chiara e completa delle politiche relative alla realtà in cui vive e dei progetti futuri. E il sindaco uscente Gennaro Cinque l’ha negato. L’abbiamo aspettato e lui non è venuto. È questo, l’atteggiamento di chi ha qualcosa da nascondere, di chi non ha la serenità d’animo per partecipare a un dibattito e spiegare ai cittadini il proprio programma e le motivazioni alla base delle proprie scelte».

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