mercoledì 27 luglio 2011

Il nuovo libro di Tonino Scala: Disonorevoli. Politica & Camorra: Matrimonio all´italiana

"Per decenni, molti studiosi, giornalisti, addetti ai lavori che hanno indagato sulla camorra, e in generale sulle mafie, lo hanno fatto procedendo spesso per categorie assolute che non hanno certo facilitato, a mio avviso, la comprensione reale del fenomeno. Buoni e cattivi, vittime e carnefici, santi e peccatori. Il tutto condito da un racconto iconografico (la pungitura delle dita, i santini bruciati, i giuramenti con le gocce di sangue e tutti quei riti di questa pseudo-religiosità) che ha contribuito a pensare la camorra come un qualcosa di meridionalmente arcaico, dove l´elemento della tradizione costituisce la sostanza stessa del fenomeno criminale. In realtà se è vero che il ruolo della tradizione, come provano molte intercettazioni telefoniche, riguarda sicuramente l´affiliazione, il proselitismo e vale quasi come codice culturale, è altrettanto vero, e le pagine che seguono lo spiegano molto bene, che le mafie oggi sono una malattia opportunistica, un mix di tradizione e innovazione". Inizia così la prefazione di Nichi Vendola nel nuovo libro di Tonino Scala: Disonorevoli. Politica & Camorra: Matrimonio all´italiana. Da oggi in tutte le librerie. Non è la prima volta che Tonino Scala già autore di diversi libri si cimenta con il tema camorra. Questa volta a differenza degli altri testi con i quali si è cimentato, lo fa parlando degli intrecci tra la politica e la camorra. 210 pagine da leggere in un sol fiato. Un testo interessante e dettagliato che sotto forma di racconto introduce il lettore negli intrecci che hanno caratterizzato la vita politica degli ultimi 30 anni a partire dal caso Cirillo fino ad arrivare alla vicenda rifiuti.


"Sciogliamo la camorra per infiltrazioni politiche". Non è una provocazione ma un´amara constatazione! Troppe volte camorra e politica sono venute in "contatto" nel corso dei secoli, ma in questi ultimi trent´anni afferma Tonino Scala nel suo libro il nono per l´esattezza, è avvenuta una vera e propria commistione che non fa, oramai, capire al comune cittadino, dove inizia l´una e termina l´altra. " Con questo viaggio intendo raccontare l´inferno del sistema politico campano (ed italiano) dove interi territori sono ormai a sovranità limitata e niente è stato lasciato al caso. È stato messo in campo tutto ciò di cui si poteva disporre per fare soldi ed acquisire potere, opprimendo, terrorizzando, uccidendo, inquinando aria e terreni, cementificando, distruggendo ambienti e divorando montagne per poi riempirle di rifiuti di ogni specie e cosa ancora più grave, la società e l'informazione sono state militarizzate ed imbavagliate: uno dei peggiori incubi dell´Europa occidentale degli ultimi sessant'anni." Da Liborio Romano ai giorni nostri la politica ha sempre utilizzato la camorra, oggi non si comprende più dove inizia l´una e termina l´altra. "Per anni, ignorando le dimensioni di questa mucillagine criminale abbiamo continuato a celebrare l´azione purificatrice della magistratura come l´unica via per liberarci da un fenomeno erroneamente considerato, da un lato, retaggio del passato e, dall´altro, un processo geograficamente molto circoscritto." Afferma Nichi Vendola nella prefazione al pregevole testo. "Nell´ultimo decennio, anche approfittando di un processo di sviluppo distorto che ha investito soprattutto le regioni del Mezzogiorno, la camorra e le altre mafie si sono fatte soggetti economici e soggetti politici. Perché la forza economica consegna loro pure una soggettività politica. Le loro ricchezze sono pervasive del tessuto economico e sociale, producono consenso e voti, colmano ogni vuoto sociale." Conclude il governatore della Regione Puglia. Non vi resta che leggerlo.

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