lunedì 1 agosto 2011

L'ex direttrice chiede gli arretrati: sequestrato il gozzo di rappresentanza del Parco Marino della Campanella

Massa Lubrense - Non naviga in buone acque l’ente consorzio dell’area marina protetta di Punta della Campanella, fiore all’occhiello tra i parchi marini d’Italia. Alla carenza di contributi dei Comuni aderenti per mettere in acqua lo spazzamare, si è aggiunto nei giorni scorsi l’arrivo dell’ufficiale giudiziario del tribunale di Torre Annunziata per il pignoramento della barca di rappresentanza. Un fulmine a ciel sereno. L’ufficiale giudiziario è arrivato nella sede del parco marino di Punta Campanella in viale Filangieri di Massa Lubrense per pignorare il bene più lussuoso e costoso: l’elegante gozzo sorrentino (nella foto), un cabinato di nove metri donato dal cantiere dei Fratelli Aprea, utilizzato dalla direzione e dagli operatori per operazioni di monitoraggio, tutela e studio dell’ambiente marino a supporto di interventi di biologi, studiosi e foto-cineoperatori subacquei specializzati. A colpire al cuore del parco marino è stata l’ex direttrice Andreina Esposito, che vanta spettanze non corrisposte. Di qui il ricorso avanzato dall’avvocato Danilo Esposito, difensore dell’ex direttrice, al giudice del tribunale. E ora la relativa sentenza di pignoramento contro la quale l’ente parco, dopo aver ottenuto una prima sospensione del provvedimento, ha proposto appello. Ma la burrasca sul parco marino è tutt’altro che passata: l’altra unità navale di proprietà dell’area marina, lo spazzamare tirato in secca nel parcheggio del Portiglione a Marina di Puolo, non è stato ancora messo in acqua nonostante la stagione estiva sia da tempo iniziata: mancano i fondi per il carburante. Nessuno dei sei Comuni aderenti, Massa Lubrense, capofila, Sorrento, Positano, Vico Equense, Piano e Sant’Agnello, ha provveduto ancora a versare il dovuto. In queste condizioni sarà molto difficile vedere nei mesi di agosto e settembre all’opera lo spazzamare in grado di liberare il mare delle Sirene dall’inquinamento di superficie. (Fonte: Gennaro Pappalardo da il Mattino)

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