giovedì 26 aprile 2012

Assicurazioni auto: Il Governo cancella la norma contro le disparità tra nord e sud

«E’ vergognoso che il Governo Monti abbia cancellato la norma, contenuta nell’articolo 32, che avrebbe dovuto eliminare le forti disparità di prezzo esistenti tra le polizze assicurative al Nord e al Sud. Oggi stesso presenterò un’interrogazione parlamentare». Ad annunciare la richiesta di chiarimenti al Governo Monti sulla delicata questione del caro polizza al Sud per la responsabilità civile auto, è il Senatore Nello Di Nardo. Un documento per protestare contro le disparità che da anni massacrano le tasche degli automobilisti del Mezzogiorno, in particolare di quelli napoletani, costretti a pagare tariffe maggiorate anche del 300, se non addirittura, del 400 per cento. «Non è accettabile che il Governo – aggiunge Di Nardo – abbia cancellato in un solo colpo una norma regolarmente votata e approvata dal Parlamento. E’ un atto unilaterale e antidemocratico che non trova alcuna giustificazione e che oltretutto afferma un’ingiustizia perpetrata da anni ai danni dei cittadini». La legge sulle liberalizzazioni n. 27/2012, all’articolo 32, comma 3-quinquies, cita: «Per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive ed oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte». Il Ministero dello Sviluppo Economico ha però fatto marcia indietro, specificando in una nota che escludere il parametro della territorialità nell’analisi del rischio sarebbe in contrasto con il principio di libertà tariffaria garantito dalla normativa comunitaria. Le differenziazioni «legate alle oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori (frequenza dei sinistri, livello dei risarcimenti, ecc.)» sono da considerare valide, come spiega una nota del Ministetro. In altre parole, è giusto che gli automobilisti del Sud sostengano costi più elevati per la copertura Rc auto, a fronte dell’elevato numero di incidenti che si riscontra in quelle zone. «Secondo il Governo non è pensabile una tariffa unica nazionale – conclude Di Nardo –, ma quest’atteggiamento continua a danneggiare unicaente le tasche delle persone oneste e non prevede l’adozione di alcune provvedimento che miri seriamente a frenare il fenomeno delle truffe assicurative. Inoltre, ad oggi, non è stata neanche presa in considerazione l’ipotesi di riformulare il sistema assicurativo dell’Rc auto, magari fondandolo su classi di merito relative al conducente. In pratica, a rispondere dei sinistri non dovrebbe essere l’assicurazione del proprietario dell’autoveicolo, ma quella del guidatore».

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