lunedì 16 aprile 2012

Dislessia, una sfida per la scuola

di Anna Guarracino, I Circolo Didattico di Vico Equense

Vico Equense - La crisi economica che stiamo vivendo ci attanaglia, ci affligge e ci costringe a rivedere modi di pensare, di agire e di reagire soprattutto nell’ambito della gestione delle risorse materiali e umane. In questo clima di assoluta austerità sembrava quasi inopportuno organizzare un Convegno per la formazione dei docenti e dei genitori che parlasse di una tematica socio-pedagogica di interesse pubblico e di drammatica attualità che sta generando perplessità e incertezza in tutte le scuole del paese a prescinderne dall’ordine e dal grado, ossia la presenza in classe di soggetti con “DSA” (trattasi di un disturbo dell’apprendimento molto diffuso tra la popolazione scolastica, ma ancora sconosciuto ai più). Eppure l’incontro “Dislessia: una sfida per la scuola!” è stato fatto e ha riscosso un grande successo di gradimento e di pubblico. A volerlo e ad organizzarlo è stata la dirigente del I Circolo Didattico di Vico Equense, Debora Adrianopoli, che ha saputo coinvolgere le forze socio-politiche del territorio a partire dall’Ente Comunale, l’ordine degli Psicologi, l’AID di Napoli nonché sponsor del territorio. Così, tutte insieme, unite dal medesimo scopo, queste forze, si sono impegnate per la buona riuscita del Convegno che ha visto scendere in campo personalità di rilievo nel campo della pedagogia, della psicologia e della pediatria nonché della politica locale. Ha sorpreso un po’ tutti questa sinergia d’azione sul territorio che ha visto impegnate persone dinamiche e preparate, che, spinte dal solo interesse professionale, si sono attivate per informare e formare l’utenza in modo chiaro e incisivo sfatando l’idea, ormai diffusa e spesso comprovata, che questi incontri fondamentalmente celano altri scopi e/o altri interessi, come quello dello sterile esibizionismo nell’ottica della continua propaganda politica o del mero apparire per soddisfare bisogni personali di tipo narcisistico, mai del tutto appagati o, peggio ancora, dell’interesse privato.


Al contrario, questi esperti, tutti insieme, hanno sapientemente ricomposto e presentato il quadro clinico del disturbo che è bene conoscere per prevenirlo, come ha affermato la dott.ssa Debora Adrianopoli nel corso della sua relazione: “Il nemico per i dislessici non è la scuola in sé, né i servizi sanitari, né la società, bensì l’ignoranza del problema e la mancanza di collaborazione e di alleanza tra le varie figure interessate”. A moderare l’incontro e a prendere la parola per una prima relazione è stata la dirigente, dott.ssa Debora Adrianopoli, che ha mostrato a tutti con la sua verve espositiva e con il suo intenso impegno culturale e organizzativo l’innegabile passione per il suo lavoro. Nel suo lungo ed efficace intervento, la dirigente ha chiaramente evidenziato l’entità delle problematiche connesse alla presenza in classe di alunni con disturbi specifici di apprendimento sottolineando che i DSA sono una vera e propria sfida per la scuola, una di quelle che può addirittura cambiare la scuola Italiana, se affrontata nel modo giusto. Ma perché ciò succeda, ha sostenuto con forza la dirigente Adrianopoli, è necessario agire a livello di sistema; serve una diversa organizzazione e non solo scolastica: una sorta di rete che comprenda tutti gli interlocutori, scuola, famiglia, ASL. Se ciò ha luogo viene aperta la strada al successo formativo per tutti. La presa in carico dell’alunno con DSA , ha sostenuto la relatrice, dovrà avvenire da parte di tutti e non solo della Scuola. Siamo di fronte ad una realtà complessa, caratterizzata dall’emergere di bisogni educativi speciali che la comunità deve saper affrontare e tutelare. Bisogni che richiedono una responsabilità diffusa e che possono rappresentare un’occasione di crescita professionale. Sarà fondamentale quindi l’atteggiamento di tutti gli operatori della scuola che non dovranno mai dimenticare che la consegna educativa a loro affidata è proprio quella di “non abbondonare nessuno” e di ricercare soluzioni organizzative e didattiche, utilizzando tutti gli strumenti di flessibilità offerti dall’Autonomia scolastica. Con forza, la dirigente ha sostenuto, nella sua relazione, dopo aver illustrato in modo puntuale accurato e preciso i compiti di ciascun operatore scolastico, dal dirigente, al referente, ai docenti, che “Tutti i bambini possono imparare; Tutti i bambini sono fra loro diversi ma la diversità deve essere punto di forza; esistono diversi stili di apprendimento basati sulle caratteristiche e peculiarità di ognuno. La scuola deve valorizzare le differenze come punti di forza da cui partire“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare! La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo ma un’orchestra che prova la stessa sinfonia”. L’assessore alle politiche sociali, Maria Cioffi ha dichiarato la piena disponibilità e la completa apertura della politica locale ad azioni di formazione permanente sul territorio rivolte alla cittadinanza per renderla più capace di fronteggiare le emergenze culturali ed educative dei nuovi tempi. Interessante è stato anche l’intervento dello psicologo, Giuseppe Esposito, che dati alla mano, ha confermato la diffusione del fenomeno del DSA che complica notevolmente la carriera scolastica degli studenti, soprattutto quando non sono coscienti dell’esistenza del problema e non conoscono la natura dei propri disagi. A precisare. poi. i dettagli del problema ci ha pensato il pediatra Gianfranco Mazzarella che ha voluto sottolineare la ricaduta del disagio sullo sviluppo emotivo e cognitivo dei soggetti che ne sono portatori inconsapevoli. Infine, commovente è stata l’esperienza diretta con un soggetto affetto da D.S.A raccontata dalla dott.ssa Giovanna Gaeta, madre di un ragazzo dislessico che l’ha aiutata a capire l’entità del problema con i suoi innumerevoli disagi soprattutto vissuti a scuola nelle normali pratiche di insegnamento/apprendimento. La validità formativa di questi atti di convegno è stata apprezzata dai presenti al punto che già nell’immediato, ne hanno chiesto la pubblicazione per averne l’accessibilità. Il Circolo Didattico di Vico Equense, sempre attento ai bisogni formativi del territorio, ha fatto proprio quest’appello e ha deciso di aprire una pagina web sul proprio sito in “Eventi”, dove è stato pubblicato, il resoconto di tutti gli interventi messi in campo con l’augurio che esperienze del genere possano ripetersi nel tempo con altrettanta condivisione di forza e di impegno.

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