sabato 14 aprile 2012

Sorrento, la Cassazione si pronuncia e conferma definitivamente il sequestro del megaparcheggio di via Rota

L’Italia dei Valori chiede l’intervento dell’Ufficio Tecnico e lancia una petizione popolare per ripiantare gli alberi. Antonetti (Idv) “Il Comune deve emettere l’ordinanza di ingiunzione per il ripristino dell’area a verde”

Sorrento - Finisce di nuovo sotto i riflettori il cantiere edile di Sorrento, in via Rota, aperto nel dicembre 2010 per la realizzazione di un parcheggio interrato su tre livelli per 252 box auto e che non sarà mai completato, almeno questo è il responso della terza sezione penale della Corte di Cassazione. Dopo le denunce presentate da Italia dei Valori, Wwf ed Insieme per Sorrento, era stata aperta un’indagine dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata; il Giudice per le Indagini Preliminari competente, il 3 febbraio 2011 ha disposto il sequestro dell’area, poi il ricorso della società costruttrice ai gradi superiori di giudizio, ma il provvedimento di sequestro è stata confermato, prima con ordinanza del Tribunale delle Libertà di Napoli in data 23 febbraio 2011, e definitivamente poi con recente sentenza della Corte di Cassazione n. 2.082 emessa il 1° dicembre 2011 e depositata in Cancelleria il 19 gennaio 2012.


Ora l’obiettivo è ripopolare il fondo con alberi di agrumi, aranci e noci, barbaramente sradicati e tagliati nel blitz notturno di due anni fa; è per questo che l’Italia dei Valori, ha inviato una nota legale, a firma del coordinatore in Penisola Sorrentina Giovanni Antonetti, al vice sindaco del Comune di Sorrento, Giuseppe Stinga, nonché all’ingegnere Alfonso Donadio, Dirigente dell’ufficio edilizia privata ed al nuovo avvocato comunale, Maurizio Pasetto. “Nella recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione” si legge nel documento dell’Idv “viene indicata, quale fattispecie di reato per cui si è proceduto a sequestro, quella prevista dall’art 44), lett. c) del D.p.r. 380/2001, ed è inoltre definitivamente sancita la validità delle motivazioni per le quali il G.i.p. ha ritenuto illegittimo il Permesso di Costruire n. 33 e disposto il sequestro dell’area, segnatamente <>”; esattamente il contrario di quanto affermato nel parere pro veritate, elaborato da uno studio legale napoletano cui era stato conferito incarico dall’allora Dirigente del IV Dipartimento, arch. Francesco Saverio Cannavale con determina n. 1.674 del 20 dicembre 2012, per avere chiarimenti in ordine alla legittimità del Permesso di Costruire. Continua l’esponente dipietrista “Nonostante la recente modifica dell’articolo 9 della legge regionale 19/2001, ad opera della Legge Regionale Campania 27 gennaio 2012 n. 1, approvata con eccezionale tempestività rispetto alla data di pubblicazione della menzionata sentenza della Corte di Cassazione del 19 gennaio 2012, non sarebbe assolutamente ammissibile, per l’opera edilizia in oggetto, la richiesta di accertamento di conformità ex art. 36) D.p.r. 380/2001, per assoluta impossibilità della compresenza del requisito della “doppia conformità” previsto testualmente dal comma 1°, ultimo periodo, del detto articolo”. Quindi, dopo aver richiamato gli articoli 36 comma 2° del D.p.r. 380/2001 e 167 del D.Lgs. 42/2004 ed annunciato all’amministrazione che “è in corso una petizione popolare, da indirizzare al Sindaco di Sorrento”, giunge puntuale la richiesta dell’Italia dei Valori “di procedere, in via del tutto preliminare, all’annullamento in autotutela del Permesso di Costruire n. 33 del 24 novembre 2010 e quindi, di emettere provvedimento di ingiunzione al ripristino dello stato dei luoghi, ai sensi dell’articolo 36) comma 2° D.p.r. 380/2001, ordinando al proprietario del fondo in Sorrento con accesso da via Bernardino Rota e vico III° Rota, la piantumazione di tutti gli alberi e le essenze arboree ivi preesistenti.” “Oltre che nel rispetto della legge” conclude Antonetti “confido nel buon senso dei dirigenti tecnici e degli amministratori locali, soprattutto del vicesindaco, promotore, tra l’altro, del Codice Morale del Territorio, che istituzionalmente si prefigge di sostenere e tutelare il nostro territorio, il nostro suolo e le nostre acque; ripiantare gli alberi a via Rota è un occasione per passare dalle parole ai fatti”
(Fonte: Comunicato Stampa IdV Sorrento)

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