venerdì 21 settembre 2012

Bersani-Renzi, la sfida delle squadre

Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi
Fonte: Simone Collini da L'Unità

Cento anni in tre, ma sono i primi a scuotere la testa quando li definisci la risposta al giovanilismo rottamatore di Matteo Renzi. Alessandra Moretti, Roberto Speranza e Tommaso Giuntella sono stati chiamati da Pier Luigi Bersani per la campagna delle primarie da cui uscirà il candidato premier del centrosinistra. «È una piccola squadra che organizzerà una grande squadra», assicura il leader del Pd presentandoli alla stampa e mettendo in chiaro che saranno soprattutto loro a doversi occupare della sfida di fine novembre. «Sono il segretario del Pd e prima di tutto ho dei doveri verso il Pd, che ha dei doveri verso l'Italia. Sarò molto impegnato a fare il segretario. Può darsi che, come dice qualcuno, combatterò con le mani legate, ma penso che sia giusto così». E allora spetterà ai tre under 40 presentati nella cornice della Casa internazionale delle donne promuovere e coordinare i comitati, organizzare i volontari, gestire la comunicazione e raccogliere i fondi.

UNDER 40 DA NORD CENTRO E SUD
Il lavoro organizzativo spetterà a Speranza, 33 anni, segretario democratico della Basilicata: «Le primarie ci serviranno per riconnettere politica e società», dice sottolineando che al centro del confronto dovrà esserci l'Italia, non «personalismi» o scontri generazionali. Giuntella, ventottenne consigliere municipale di Roma (nonché programmista Rai e segretario del circolo Pd Mazzini) avrà il compito di tenere i rapporti con movimenti e associazioni: «Abbiamo un progetto per stare nella Rete, ci sono tante idee e tanta voglia di costruire nei territori, noi ci metteremo al servizio di questi movimenti con l'idea della piramide rovesciata». Il ruolo di portavoce della campagna è stato invece affidato alla vicesindaco di Vicenza Moretti, 39 anni, avvocato, già ampiamente sperimentata (e promossa) in diverse apparizioni televisive: «Per noi questa è una bella sfida e la raccogliamo con grande entusiasmo, spalancheremo porte e finestre alle idee di quanti vorranno dare un contributo. Renzi? È una risorsa importante per il Pd alla pari di tanti giovani che si impegnano nel partito. Un consiglio da dargli? Ascoltare Bersani: facciamo i fatti e non troppe parole». 

TEAM TUTTO ROSA PER RENZI
La risposta di Renzi non si è fatta comunque attendere. Passate poche ore dalla presentazione della squadra di Bersani, e rientrato da Milano dove era andato per assistere alla sfilata di Emporio Armani, il sindaco di Firenze ha twittato un «in bocca al lupo ad Alessandra, Roberto e Tommaso», con stoccata aggiuntiva: «Se la vedranno con Simona, Maria Elena e Sara». Si tratta di Simona Bonafé (trentanovenne assessore di Scandicci), Maria Elena Boschi (avvocato di 31 anni esperta in diritto societario) e Sara Biagiotti (quarantaduenne dottore commercialista del lavoro presso la Cna di Firenze). Un team tutto al femminile e toscano-centrico che insieme a Roberto Reggi e Giorgio Gori coordinerà il tour elettorale di Renzi attraverso tutte le province italiane. La prima parte della sfida, al di là del confronto sul terreno mediatico, riguarderà la creazione di quanti più comitati possibile. Non ci sono soltanto Bersani e Renzi in corsa, ma è solo su questi due fronti che al momento l'operazione è partita a pieno ritmo. A sostegno del sindaco di Firenze sono stati organizzati finora quasi 500 comitati, e sono quasi 18 mila le persone che si sono registrate alla piattaforma adessopartecipo.it. Il sito tuttixbersani.it è invece il sito web lanciato ieri dopo la presentazione della squadra per le primarie, attraverso il quale si può aprire un comitato e iscriversi alla newsletter. Sfondo rosso e in home page la frase pronunciata dal leader Pd dando la parola a Moretti, Speranza e Giuntella: «Non voglio dei fans, ma un gruppo di persone e di protagonisti che, al mio fianco, combattano per l'Italia». Concetto che Bersani sottolinea anche per quel che riguarda il prossimo governo, a guida progressista: «Ci deve essere un direttore d'orchestra ma deve esserci un larghissimo coinvolgimento». E che non è estraneo alla scelta di organizzare le primarie per la scelta del candidato premier: «Sono il contributo del Pd e dei progressisti alla riconciliazione tra politica e società. Noi corriamo questo rischio ma guardiamo i cittadini all'altezza degli occhi. Per cortesia, anche gli altri facciano qualcosa».

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