mercoledì 12 settembre 2012

Costiera, l'Arpac vieta la balneazione in molti punti di Vico, Meta e Sorrento

Prelievi di fine estate: niente tuffi in diversi tratti di costa

Fonte: Fabrizio Geremicca da il Corriere del Mezzogiorno


Chiude con una pessima sorpresa la stagione balneare in costiera sorrentina. I più recenti prelievi dell’Arpac, l’agenzia per la protezione ambientale della Campania, evidenziano infatti in vari punti tra Vico Equense e Sorrento il superamento dei valori massimi di escherichia coli ed enterococchi. Indice palese dell’afflusso a mare di acque mal depurate o di scarichi abusivi.
VICO EQUENSE - Ecco i dati che bocciano il mare della costiera. A Vico Equense, nel prelievo effettuato il 3 settembre, in assenza di pioggia e quindi senza possibili afflussi di acque nere frammiste a quelle meteoriche, l’Arpac registra nel tratto di mare da Santa Maria del Toro alla spiaggia di Seiano 2005 enterococchi intestinali(il valore da non superare ai fini della balneabilità è 200 su 100 millilitri) e 697 escherichia coli(non dovrebbero superare quota 500 su 100 millilitri). Stesso giorno, un chilometro e mezzo più a sud, tra Punta Scutolo e la conca, enterococchi intestinali a quota 885. Anche qui è scattato il divieto di balneazione.
META DI SORRENTO - Superato l’ecomostro di Alimuri - quello che uno sciagurato accordo siglato tra Rutelli(all’epoca ministro per i Beni Culturali), la famiglia Normale(i proprietari) ed il comune di Vico prevedeva di delocalizzare in altra zona del territorio vicano, già pesantemente compromesso da troppi abusi edilizi impuniti - ecco Meta di Sorrento. Un’altra località a vocazione turistica. Eppure, anche qui, tuffi proibiti tra Marina di Meta e Purgatorio. Il 5 settembre, in condizioni di intensa pioggia, l’Arpac ha misurato in quel tratto di mare enterococchi intestinali a quota 2005 ed escherichia coli a quota 1652.


SANT'AGNELLO E SORRENTO - Nello stesso punto si erano già verificati tre campionamenti con esito sfavorevole ad aprile. Proseguendo verso sud, divieto di balneazione anche a Sant’Agnello, nel tratto di Punta San Francesco. Anche qui il prelievo è stato effettuato il 5 settembre, con forte pioggia. Le analisi hanno riscontrato valori di enterococchi intestinali ed escherichia coli ben al di sopra dei limiti per la balneabilità: 2005 e 1298. Sorrento, infine. Tuffi proibiti, causa inquinamento, da radice del molo di Marina Piccola a villa Pompeiana, al lato est ed al lato ovest di Marina Grande. Questi i numeri. Ovviamente, se i prossimi prelievi dell’Arpac evidenzieranno che le acque sono tornate pulite, saranno revocate le ordinanze di divieto di balneazione. A stagione ormai conclusa, peraltro. Restano l’enorme danno di immagine ed i gravi problemi irrisolti di depurazione. Ormai nota la vicenda del costruendo depuratore di Punta Gradelle: lavori fermi da oltre un anno, perché le ditte non sono pagate dallo scorso autunno, mentre la realizzazione di un viadotto ecomostro, giustificato come strada al servizio dell’impianto, ha assorbito ingenti risorse ed ha provocato l’abbattimento di centinaia di agrumi ed ulivi. I liquami di gran parte della costiera finiscono dunque a mare tramite una condotta sottomarina, che sfocia al largo di Punta Gradelle. Danni altrettanto gravi provocano i tanti scarichi abusivi correlati alle abitazioni edificate illegalmente e mai abbattute. In costiera, come ovunque, la salute del mare dipende infatti anche dalla cura e dalla tutela del territorio.

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