domenica 2 settembre 2012

Estate: spiagge deserte e ombrelloni chiusi, presenze in calo 15%

Presenze in calo del 15% e consumi in caduta del 20%. I primi bilanci ufficiali certificano che quella che sta per finire e' stata l'estate della crisi. Spiagge deserte, soprattutto dal lunedì al venerdì, ombrelloni chiusi e pranzo al sacco. La Fiba-Confesercenti, che riunisce gli imprenditori balneari del Paese, ha svolto un sondaggio consuntivo tra i suoi iscritti. I risultati sono lo specchio di un quadro preoccupante. Secondo i dati in possesso dell'AGI, negli stabilimenti le presenze sono calate dal 5% al 15% rispetto allo scorso anno. Dall'inchiesta risulta poi che i bagnanti hanno risparmiato non solo per l'affitto di sdraio e lettini, ma anche per gelati, panini e bibite fresche. Gli acquisti nelle strutture organizzate sugli arenili sono infatti diminuiti del 20% nel confronto con il 2011. Non si segnalano invece particolari differenze tra quanto avvenuto sulle coste del Nord e quelle del Sud del Paese, segno evidente che la crisi ha colpito indistintamente in tutte le regioni. La tendenza al risparmio dei consumatori e' confermata anche dalle presenze registrate sulle spiagge libere attrezzate (in linea con il passato) e in particolare in quelle raggiungibili con i mezzi pubblici, prova che - affermano alla Fiba-Confesercenti - anche il caro-benzina ha contribuito a modificare le abitudini dei vacanzieri. Un resoconto negativo, rimarca lo studio: "Non solo sono diminuiti i clienti totali - dice l'analisi - ma, inaspettatamente, anche quelli giornalieri, quelli cioè che affittano l'ombrellone in un solo giorno tra il lunedì e il venerdì. Nei fine settimana la situazione e' stata migliore, ma nella maggior parte dei casi sulle spiagge sono arrivati solo gli abitanti delle zone vicine agli stabilimenti e in prevalenza coloro che abitavano una casa di villeggiatura, non i turisti di altre parti della Penisola. La congiuntura deriva solo in parte dalle difficoltà economiche degli italiani. Secondo l'indagine i cattivi risultati dell'estate 2012 non possono essere addebitati solo alla crisi. "L'inizio della stagione - spiegano gli imprenditori - è stato rallentato dai weekend nuvolosi di maggio e di giugno". L'avvio 'al rallentatore', aggiungono infine, "è stato in parte recuperato a luglio e, soprattutto, ad agosto, quando il gran caldo ha riportato gli italiani in riva al mare". (Fonte: AGI)

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